Alla fine del suo interrogatorio con i pm di Napoli l’amministratore delegato di Consip Luigi Marroni si è sentito porre una domanda e ha risposto così: “Mi chiedete se mi siano state rivolte sollecitazioni da parte di esponenti politici a favorire nell’aggiudicazione degli appalti le Cooperative; vi dico che non ricordo sollecitazioni specifiche in tal senso”. Nelle conversazioni intercettate dalle microspie nascoste negli uffici della Consip a novembre si sente dire a Marroni qualcosa di meno netto in tal senso.
A quanto risulta al Fatto, il senso dei colloqui registrati e trascritti nelle informative del Noe dei carabinieri sarebbe questo. Il presidente della Consip Luigi Ferrara chiede: “Cosa dobbiamo fare con le cooperative sanzionate dall’Autorità garante del mercato per avere fatto un cartello nella gara delle scuole belle? Tu hai fatto una nota in cui mi pare che sostieni di escluderle non solo da quella convenzione con Consip siglata a seguito della gara delle scuole belle ma anche da quelle altre che sono successive…”. L’ad Marroni risponde: “No le cose sono cambiate. C’è stata un’evoluzione”. Poi aggiunge: “M’ha chiamato Palazzo Chigi”. Marroni non specifica il nome di chi lo abbia sollecitato sul punto. A Palazzo Chigi in quel periodo ci sono Matteo Renzi e Luca Lotti, ma per Palazzo Chigi si potrebbe intendere anche qualche funzionario. Anche Luigi Ferrara dice: “Pure a me m’hanno chiamato, ma al di là di chi mi ha chiamato qui c’è una questione…”.
Ferrara spiega al Fatto: “Non ricordo questa frase ma probabilmente si parlava del tavolo tecnico che esiste alla Presidenza per valutare i problemi di queste gare”.
Il prosieguo del discorso induce, però, a pensare che Marroni si riferisse a soggetti di livello più alto. Non a burocrati qualsiasi. Marroni, mentre parla delle società sanzionate per la gara delle scuole belle, in testa le coop Cns e Manutencoop, spiega a Luigi Ferrara che “questa cosa l’ho affidata all’avvocato Alberto Bianchi e gli ho detto che lui deve seguirla con un collegio da fare”. Poi Marroni spiega chiaramente perché tra tanti avvocati abbia scelto proprio il presidente della Fondazione Open di Matteo Renzi: “Io gli dico: io faccio così perché così sentite anche Alberto Bianchi che è vostro amico!”. Poi spiega a Ferrara: “È stato fatto apposta! Non so se sei d’accordo… se condividiamo la scelta con Bianchi lui è amico di Palazzo Chigi e gliela spiega lui”.
In pratica Marroni, nominato grazie a Matteo Renzi nel giugno 2015, nonché amico del babbo Tiziano Renzi e del boy scout Filippo Vannoni (presidente della toscana Publiacqua), sceglie per seguire la pratica più delicata proprio l’avvocato presidente della Fondazione Open, quella che trova i fondi necessari a Renzi per fare politica. La Fondazione Open non risulta aver percepito fondi da Cns e Manutencoop che contribuivano in passato alle campagne elettorali di Pier Luigi Bersani. Bianchi è uno dei legali della Consip da quattro anni. Prima con l’amministratore Domenico Casalino e poi con Luigi Marroni, ha incassato 290mila euro più Iva. La prima decisione del Tar su un ricorso presentato da Bianchi come legale Consip, secondo il sito della giustizia amministrativa, risale a ottobre 2013. Il presidente di Consip Ferrara, pur avendo solo 47 anni conosce i modi felpati di quel mondo e quando Marroni dice che ha messo Bianchi perché così gliela spiega ai suoi amici di Palazzo Chigi, glissa e ripone il tema dell’esclusione sul piano tecnico. La questione è ancora sul tavolo. La Consip, come sempre più spesso le accade di fare a causa della situazione imbarazzante in cui si trova per l’inchiesta, ha deciso di non decidere. Per ora almeno.
La questione è di fondamentale importanza per il mondo delle cooperative che un tempo venivano definite rosse per la loro vicinanza al Pci. Due colossi del mondo dei servizi e delle pulizie e facility management, entrambi aderenti alla Legacoop, cioé il Consorzio nazionale servizi e la Manutencoop facility management, sono stati sanzionati nel dicembre del 2015 dall’Agcm, cioé Autorità garante della concorrenza e del mercato, perché hanno costituito un cartello anticoncorrenziale insieme ad altre due società per potersi aggiudicare i lotti di una gara importante, quella cosiddetta delle belle scuole voluta da Matteo Renzi. Una torta enorme di un miliardo e 630 milioni. La società appaltante era la solita Consip e il cartello sanzionato per le scuole rischia ora di vedersi escluso da altre gare, compresa quella di cui oggi tutti parlano, la gara per le pulizie e le manutenzioni degli edifici pubblici da 2,7 miliardi di euro, Fm4, finita nel mirino dei magistrati. La convenzione tra Consip e le coop prevede questa possibilità di esclusione dalle gare successive ma non stabilisce un automatismo.
Le sanzioni contro le due grandi cooperative, a novembre, quando Ferrara e Marroni parlavano, erano state confermate dal Tar che le aveva solo ridotto dai 56 milioni per Cns e dai 48 milioni di euro iniziali a meno di un terzo. Ferrara e Marroni in quella fase decidono di aspettare la decisione di appello del Consiglio di Stato, che poi ha confermato la sentenza di primo grado a fine febbraio. Tra le questioni discusse quel giorno c’era la fideiussione: “Si può andare da zero a sei milioni” diceva Marroni preoccupato di questa discrezionalità. Il problema rischia di avere riflessi immediati su un’altra gara di Consip che tutti ormai conoscono, la Fm4 da 2,7 miliardi. Manutencoop risulta prima in quattro lotti della gara per complessivi 532 milioni di euro. La sua esclusione potrebbe portare poi ad altre simili decisioni di altre stazioni appaltanti. Anche Cns, che poi non ha confermato l’offerta per Fm4, rischia di essere esclusa da altre gare. Un colpo durissimo per società che danno lavoro a migliaia di persone.
L’avvocato Bianchi spiega: “Il collegio dei legali è in via di definizione. E sulle altre gare della Consip su mio suggerimento è stato chiesto un parere all’Anac”. Chissà se chiedranno un parere anche a Palazzo Chigi.