“Esistono due tipi di idioti: quelli che rinunciano a fare qualcosa perché hanno ricevuto una minaccia e quelli che pensano che faranno qualcosa perché li stanno minacciando”. (Paulo Coelho, Il diavolo e la signorina Prym – Bompiani, 2000). C’è n’è anche un terzo tipo: quelli che pensano che basti una minaccia per far fare qualcosa a qualcuno. Si può escludere che i governi dei Paesi Ue appartengano al primo o al secondo tipo. Certamente il governo italiano è composto da persone appartenenti al terzo tipo. Infatti Gentiloni ha detto che se l’Ue non si farà carico del problema migranti, l’Italia vieterà alle navi straniere (dunque anche a quelle europee) l’accesso ai propri porti. Che è come dire ai bambini che, se fanno i cattivi, arriverà l’uomo nero per portarli via.
Possiamo escludere che il divieto possa essere applicato alle navi da crociera e da trasporto merci. Ma certamente Gentiloni avrà pensato che non saranno questi casi a mettere in pericolo il divieto: basterà una deroga e resterà solo il naviglio adibito al trasporto migranti. Che non è proprio vero. Che ne sarà di eventuali trasporti misti? Che ne sarà di yacht affittati a migranti facoltosi (situazione più volte verificatasi)? È chiaro, credo risponderebbe l’illuso: verifichiamo e … e cosa? Facciamo sbarcare i turisti veri e gettiamo in mare i migranti? Oppure, se la verifica la si fa dopo l’attracco, ammazziamo i migranti sul bagnasciuga?
Pensiamo all’ipotesi più semplice, la sola – è ragionevole pensare – considerata dal genio che ha escogitato questa “minaccia”: un natante (dal gommone alla nave noleggiata da una Ong straniera) che si presenti al porto di Marsala. Divieto di ingresso, vattene. No, non me ne vado, macchine avanti tutta. Che si fa? La affondiamo? O anche: no, non me ne vado, giù le ancore; e resta in rada sotto il sole cocente. Che si fa? La si affonda? No, certo che no, la si sorveglia e si impedisce a chiunque di sbarcare. Ah, sì? E quando manchino acqua e viveri, li si lascia morire in rada? Possibile che Gentiloni&Co non abbiano mai visto il film Exodus? Vero, è del 1960, nihil sub sole novum; ma possono andarselo a rivedere.
Il futuro socio di governo di Renzi, lo statista Salvini, ha proposto una sua ricetta (forse si è reso conto di quanto fosse ridicola la minaccia di Gentiloni): mandiamo la Marina militare in Libia e impediamo ai barconi di partire. Fantastico. Come si fa? Missili e cannoni? Speronamento, che evita il rischio di qualche colpo fuori bersaglio che atterra su un villaggio libico? E se la Libia lamenta l’aggressione (già entrare nelle sue acque territoriali con naviglio militare lo è) e ci dichiara guerra? E se Trump ci difende e Putin si schiera con i libici? Ci va bene far la fine della Siria? E se, come è certo, questo ci ponesse di pieno diritto tra i bersagli del terrorismo musulmano?
Nemmeno Salvini ha (ancora) avanzato la proposta definitiva: cannoneggiamo in mare aperto tutti i barconi carichi di migranti e spariamo sui superstiti. Ma è questione di tempo perché, in effetti, è una soluzione efficace: dopo qualche migliaia di morti, nessun migrante si azzarderebbe a navigare nel canale di Sicilia.
Tra tutte queste idiozie, spicca una proposta non idiota ma certamente sbagliata. Seguiamo l’esempio della Germania e finanziamo la Libia perché costruisca tanti campi di raccolta e ci ospiti – a vita – i migranti. Si tratta di una soluzione ributtante, ma praticamente funzionante. In Turchia. Dove c’e un governo forte e stabile, in realtà una tirannia con tutto il suo armamentario di polizia segreta e repressione a tappeto. Ma in Libia la situazione è del tutto diversa. Ci sono tre centri di potere e quello ufficialmente riconosciuto è il più debole. Vero, possiamo pagare tutti e tre, che ognuno faccia il carceriere nella sua zona. L’anno dopo di aspiranti carcerieri ce ne saranno 6 e l’anno dopo 12: i soldi (tanti, la Germania paga a Erdogan tre miliardi di euro ogni anno) faranno gola a decine di sceriffi, sceicchi e mullah sparsi nel deserto. In pratica fomenteremmo (e finanzieremmo) la guerra civile.
Riconosco che la situazione è complicata: ma non è un buon motivo per proporre soluzioni idiote.