Non so se il 28 maggio sarò lì allo stadio Olimpico perché è difficile assistere all’ultima partita di un sentimento perché Per Noi oggi Francesco Totti è un colpo al cuore. E se dico Per Noi non parlo di Luciano Spalletti che avrà avuto le sue ragioni quando diceva che per vincere aveva bisogno di giocatori al massimo dell’efficienza e non di monumenti del pallone. E non parlo neppure del Capitano, un modello di comportamento quando stiamo pareggiando con l’Atalanta o buscandole dai laziali e l’altro lo fa entrare a cinque o a venti minuti dalla fine.
“Su Totti già sapevo che c’era questo accordo con la società, che questo sarebbe stato l’ultimo anno di contratto da calciatore e poi partiva quello da dirigente”. Il nuovo direttore sportivo giallorosso, Monchi, ha confermato che il capitano Francesco Totti non giocherà con il club giallorosso nella prossima stagione. La sua ultima partita sarà il 28 maggio, all’Olimpico, contro il Genoa.
E lui entra senza dire nulla mentre potrebbe anche dire che cavolo potrò mai fare se mi fai entrare a cinque minuti dalla fine o a venti quando ormai tutto è già finito, ma lui è il Capitano e non dirà una sillaba e le telecamere lo scrutino pure che non troveranno neppure un muscolo del viso fuori posto per ricamarci sopra infatti il problema siamo Noi allo stadio il problema è quel momento che non doveva arrivare mai e sapevamo che sarebbe arrivato e alla fine è arrivato ed è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro perché anche quei cinque minuti e fossero anche tre o uno soltanto vanno bene lo stesso e va bene anche lui che si riscalda per un tempo a bordo campo ma anche se fosse rimasto in panchina fa lo stesso perché basta che lui sia lì a dare pace al nostro sentimento lungo venticinque anni e centinaia di giorni e di sere quel sentimento che ti culla una settimana e che cammina con te mentre ti avvicini allo stadio e quando sali le scale e ti affacci sul prato luccicante sempre come la prima volta come il ragazzo che non smetterai mai di essere così come non smetterà mai l’emozione di essere lì insieme a centomila o a mille ma sempre meravigliosamente solo con te stesso e questo sentimento non si può spiegare se non lo conosci e infatti a darci il colpo al cuore perché nessun altro aveva il coraggio è stato un signore venuto dalla Spagna che ha detto quello che ha detto e forse pensava lo fanno fare a me perché non ne so nulla ma a questo punto basta resta solo una frase di una poetessa americana che mi ero appuntato tempo fa e che rispunta fuori adesso e che dice ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto e ciò che hai fatto ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire ed è per questo mio Capitano che il 28 maggio salirò quei gradini per l’ultima partita del ragazzo che eri che ero.