Tregua 1
Lunedì scorso il Capo dello Stato ha chiesto alla politica e all’informazione una tregua fino al G8 dell’Aquila. La tregua non riguarda Minzolini, in tregua permanente con le notizie visto che il suo Tg1 viene da alcune sere superato in tromba (pensate) dal Tg5 di Mimun!!!
Alla tregua presidenziale ha subito aderito Papì sperando che per almeno qualche giorno non uscisse fuori sui giornali qualche patrizia a ricordargli che gli euro pattuiti per la prestazione erano duemila e non mille.
Tregua 2
Succede però che Papi
innervosito dalle urla di ‘vergogna’ che ormai lo festeggiano da Napoli
a Viareggio abbia sparato una serie di ingiurie contro i contestatori
manovrati a suo dire dalla sinistra che lavora contro gli interessi del
paese. Si capisce che l’ansia delle proteste tormenti il Cavaliere (‘La Repubblica’).
Non si capisce invece per quale strano motivo tutti dovrebbero essere
tenuti a un virtuoso silenzio per non guastare la nostra immagine
internazionale (!) tranne colui che detiene il record del discredito
globale.
Tregua 3
Perciò molto rispettosamente ci rivolgiamo al Quirinale per sapere come viene giudicata lassù la furia berlusconiana. Perché a giudicare da certi silenzi (sulla cenetta, per esempio, dove Papi si è attovagliato con due giudici costituzionali, guarda caso alla vigilia della sentenza sul Lodo Alfano che rende immuni le quattro più alte cariche dello Stato), ci sorge il dubbio che l’invito alla tregua debba valere per tutti tranne che per uno. Insomma, una sorta di tregua ad personam.