Tra oggi e domani dovrebbe prendere una forma certa, dopo innumerevoli ballon d’essais, il nuovo scudo fiscale di Giulio Tremonti.

Vedremo nero su bianco che tipo di sanatoria sarà, se sarà un condono tombale anche su reati come il falso in bilancio, eccetera eccetera. Il tema interessa molti potenti e ricchi italiani con il vizio dell’off-shore. Quindi è un buon banco di prova sul quale misurare lo stato dei reali rapporti di forza rapporti tra governo, banche e italiani con la “I” maiuscola.

Nel silenzio generale, a parte Di Pietro ed Epifani, spicca il mutismo della Confindustria. L’associazione datoriale potrebbe, in un paese normale, dire la sua sulle distorsioni alla concorrenza che l’evasione e il falso in bilancio di massa creano ai danni degli imprenditori onesti (e dei loro dipendenti). Invece “zero carbonella”, come direbbe Francesco Rutelli.

Il problema è che il loro presidente, Emma Marcegaglia, è sotto inchiesta insieme alla sua famiglia per i 17 conti bancari ritrovati in Svizzera dalla magistratura milanese. La notizia che la rogatoria è arrivata a Milano e che la procura ha girato l’inchiesta per competenza a Mantova e della settimana scorsa. E nessuno, sui giornali e tra i politici, che osi fare un collegamento tra questa notizia e il non-dibattito sullo scudo fiscale. Ma vi pare normale?

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