“Una volta mi hanno detto che in caso d´emergenza i morti si possono
seppellire ovunque. Allora se prosegue l´emergenza io proporrò di
seppellire i morti nelle ville e nelle piazze di Palermo”.
Ora, non sappiamo se l´assessore ai servizi cimiteriali del Comune di
Palermo Pippo Enea sia costretto ad aggirarsi di notte, in questo
torrido inizio d´estate, e con tanto di pala e picozza per mantenere
ciò che aveva dichiarato nell´intervista data al Giornale di Sicilia
il 4 giugno del 2008 e che già allora era parsa una boutade; e non
sappiamo nemmeno se egli abbia sul suo comodino l´Antologia di Spoon
River.
Ma l´emergenza dei cimiteri e delle sepolture, in una città in cui il
sindaco berluscones Diego Cammarata è riuscito nell´impresa di
paralizzare non soltanto la vita ma persino la morte dei suoi
abitanti, a distanza di un anno è rimasta tale e quale. Anzi, le cose
sono peggiorate.
Ma qual è la causa per cui a Palermo se non è semplice neppure passare
a miglior vita?
Oltre, si capisce, alla cronica penuria di loculi e tombe, il forno
crematorio rotto un giorno sì e l´altro pure, il progetto del nuovo
cimitero bocciato dalla Sovrintendenza, l´arresto per concussione e
turbativa d´asta di Antonio Martinico, capo dell´ufficio Geologia e
geotecnica del Comune, e del docente universitario Nicola Nocella, ex
direttore dei lavori per il consolidamento delle pareti rocciose
sovrastanti il camposanto di Santa Maria dei Rotoli, un business di
una decina di milioni di euro …
Già. Il camposanto dei Rotoli, l´unico, di fatto. Ché sulla carta ce
ne sarebbero altri tre ma due sono molto piccoli e “pieni” da tempo e
un altro – caso unico in Italia – è privato.
Ma ai Rotoli dal 19 novembre 2007 un´ordinanza del sindaco vieta, in
un´area di 52mila metri quadrati pari ad un quarto dell´intera
struttura, l´accesso tout court.
Niente funerali o visite né acqua o fiori per nessuno.
La causa è nel costone roccioso franoso che sovrasta il camposanto e
dal quale quasi un paio d´anni addietro caddero dei grossi massi nella
zona off limits. Le contromisure del Comune annegarono nel mega
appalto da una decina di milioni di euro con a ruota gli arresti di
Martinico e Nocella.
Poi soltanto un lungo elenco di cortei funebri kafkiani, con
l´impresario che deve comunicare il giorno prima la tumulazione/
inumazione da effettuare nella zona interdetta in modo che il Comune
possa programmare un bel percorso alternativo per la salma che viene
scortata da uomini che nel frattempo in questi anni sono diventati
veramente il fior fiore dei seppellitori e invidiati da un capo
all´altro della Penisola, visto che l´amministrazione ha fatto seguir
loro un corso di speleologia con la consulenza della Protezione civile
e del Cai in modo che alla prima avvisaglia di un nuovo crollo
sappiano come comportarsi. (…)
A queste esequie da funamboli può partecipare un parente del
congiunto, uno e uno soltanto, preventivamente autorizzato e munito di
salvacondotto per evitare d´incappare nelle ire dei vigili urbani che
si aggirano fra lumini e crisantemi in cerca dell´affranto famigliare
trasgressore cui appioppare una, tombale, multa.
Spoon River in salsa siciliana.