Se il cittadino campano non fosse costretto ad aspettare mesi, a volte anni, per una visita specialistica e a pagare una cospicua accise sulla benzina per tentare di ripianare un buco planetario in cambio di servizi modesti, la storia sulla gestione della sanità in Campania potrebbe entrare a pieno titolo nei testi di una commedia dell’assurdo e, invece, va ad ingrassare il voluminoso libro sui paradossi italiani. Ed è paradossale la vicenda dell’unico dirigente medico che è stato licenziato per aver fatto risparmiare all’Asl Napoli 1 ben 2,5 milioni di euro. Chi, invece, in questi anni ha sperperato viene premiato. E così accade che il governatore Antonio Bassolino, capo della giunta che ha generato un disavanzo non coperto per il 2008 a 237 milioni e una mancata copertura di 881 milioni per il 2009, venga designato dal governo (ministri Sacconi e Tremonti) come commissario straordinario. Un meccanismo di risoluzione dei problemi che ricorda terribilmente la recente (e non ancora del tutto superata) emergenza rifiuti.
Ma veniamo al nostro medico che si era messo in testa di tagliare rami secchi, spezzare clientele e ridurre sprechi e che oggi segue, con un sorriso amaro, il commissariamento della sanità. La vicenda ha inizio nel 2001. Domenico Forziati, napoletano 58 anni, diventa direttore dell’unità operativa di salute mentale presso l’ospedale Gesù e Maria di Napoli e lo resterà fino al 2006. In 5 anni fa risparmiare alle casse dell’Asl Na1, retta dall’allora direttore Mario D’Ursi, 2,5 milioni di euro tagliando indennità accessorie sullo stipendio del personale a lui affidato (50 tra infermieri e collaboratori).
Un esempio per tutti: elimina il turno di notte per sei infermieri, in servizio solo per chiamare il medico reperibile in caso di necessità. Forziati pensa: “Perché non fornire il numero del primario direttamente al 118 e utilizzare i sei infermieri la mattina, in ambulatorio quando ce n’è più bisogno?”. Detto fatto. Gli infermieri perdono i quattro giorni di riposo settimanale a cui hanno diritto coprendo il turno di notte (e quindi la possibilità di svolgere altri lavori in nero, come spesso è accaduto) e cominciano a fargli la guerra. Forziati diventa scomodo e inviso ai vertici dell’Asl che non vogliono rischiare di perdere un così fedele bacino elettorale, alimentato a suon di indennità in busta paga.
L’Asl Napoli 1, poi, è sempre stato il volano per la poltrona di assessore in Regione e Angelo Montemarano, all’epoca direttore, lo ha confermato passando dopo qualche anno a Palazzo Santa Lucia. Forziati travalica il confine quando toglie l’indennità ex articolo 44 del contratto nazionale ai suoi infermieri. Una cifra forfettaria di 1500 euro all’anno riservata solo a chi lavora in ospedale e in particolari reparti (dialisi, rianimazione, terapia intensiva) che invece viene corrisposta a pioggia, a tutti. Per il Robin Hood della sanità campana è la fine: il direttore del dipartimento Fausto Rossano, con un ordine di servizio, gli impone di applicare l’indennità ex articolo 44. Forziati si rifiuta e, per questo, gli viene tolta la delega al personale, di fatto è esautorato. E, come se non bastasse, nel giugno del 2006 si vede recapitare una bella lettera di licenziamento. Siamo al paradosso. Lo psichiatra fa l’unica mossa possibile: impugnare il licenziamento. Dopo un anno, nel settembre 2007, il giudice del lavoro di Napoli Vincenzo Alabiso gli dà ragione ordinando all’Asl di reintegrarlo nel posto di lavoro e di pagargli tutte le somme a lui dovute: 300mila euro circa. L’Asl, sebbene diffidata, non esegue la sentenza e fa appello. A questo punto, alle logiche politiche si sommano i ritardi della giustizia che fissa la prima udienza d’appello al 2011. La battaglia legale dello psichiatra, assistito dall’avvocato Nunzio Rizzo, prosegue con decreti ingiuntivi ma anche con esposti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. “Ho scritto più volte ai vertici dell’Asl Napoli 1, a Giovanni Di Minno e poi adesso al commissario Maria Grazia Falciatore, ma mai ho ricevuto risposta” commenta Forziati che ha fatto un breve calcolo del danno erariale. “L’Asl ha speso 15 milioni di euro per pagare tutte queste indennità non dovute che io volevo eliminare” dice.
La parola passa di nuovo ai giudici ma la storia di Domenico Forziati è sicuramente la cartina di tornasole di un sistema gravemente ammalato e per un commissario che davvero voglia ripianare il debito può essere un buon punto di partenza.
Lavoro & Precari
Sanità e meritocrazia in salsa campana
Se il cittadino campano non fosse costretto ad aspettare mesi, a volte anni, per una visita specialistica e a pagare una cospicua accise sulla benzina per tentare di ripianare un buco planetario in cambio di servizi modesti, la storia sulla gestione della sanità in Campania potrebbe entrare a pieno titolo nei testi di una commedia dell’assurdo e, invece, va ad ingrassare il voluminoso libro sui paradossi italiani. Ed è paradossale la vicenda dell’unico dirigente medico che è stato licenziato per aver fatto risparmiare all’Asl Napoli 1 ben 2,5 milioni di euro. Chi, invece, in questi anni ha sperperato viene premiato. E così accade che il governatore Antonio Bassolino, capo della giunta che ha generato un disavanzo non coperto per il 2008 a 237 milioni e una mancata copertura di 881 milioni per il 2009, venga designato dal governo (ministri Sacconi e Tremonti) come commissario straordinario. Un meccanismo di risoluzione dei problemi che ricorda terribilmente la recente (e non ancora del tutto superata) emergenza rifiuti.
Ma veniamo al nostro medico che si era messo in testa di tagliare rami secchi, spezzare clientele e ridurre sprechi e che oggi segue, con un sorriso amaro, il commissariamento della sanità. La vicenda ha inizio nel 2001. Domenico Forziati, napoletano 58 anni, diventa direttore dell’unità operativa di salute mentale presso l’ospedale Gesù e Maria di Napoli e lo resterà fino al 2006. In 5 anni fa risparmiare alle casse dell’Asl Na1, retta dall’allora direttore Mario D’Ursi, 2,5 milioni di euro tagliando indennità accessorie sullo stipendio del personale a lui affidato (50 tra infermieri e collaboratori).
Un esempio per tutti: elimina il turno di notte per sei infermieri, in servizio solo per chiamare il medico reperibile in caso di necessità. Forziati pensa: “Perché non fornire il numero del primario direttamente al 118 e utilizzare i sei infermieri la mattina, in ambulatorio quando ce n’è più bisogno?”. Detto fatto. Gli infermieri perdono i quattro giorni di riposo settimanale a cui hanno diritto coprendo il turno di notte (e quindi la possibilità di svolgere altri lavori in nero, come spesso è accaduto) e cominciano a fargli la guerra. Forziati diventa scomodo e inviso ai vertici dell’Asl che non vogliono rischiare di perdere un così fedele bacino elettorale, alimentato a suon di indennità in busta paga.
L’Asl Napoli 1, poi, è sempre stato il volano per la poltrona di assessore in Regione e Angelo Montemarano, all’epoca direttore, lo ha confermato passando dopo qualche anno a Palazzo Santa Lucia. Forziati travalica il confine quando toglie l’indennità ex articolo 44 del contratto nazionale ai suoi infermieri. Una cifra forfettaria di 1500 euro all’anno riservata solo a chi lavora in ospedale e in particolari reparti (dialisi, rianimazione, terapia intensiva) che invece viene corrisposta a pioggia, a tutti. Per il Robin Hood della sanità campana è la fine: il direttore del dipartimento Fausto Rossano, con un ordine di servizio, gli impone di applicare l’indennità ex articolo 44. Forziati si rifiuta e, per questo, gli viene tolta la delega al personale, di fatto è esautorato. E, come se non bastasse, nel giugno del 2006 si vede recapitare una bella lettera di licenziamento. Siamo al paradosso. Lo psichiatra fa l’unica mossa possibile: impugnare il licenziamento. Dopo un anno, nel settembre 2007, il giudice del lavoro di Napoli Vincenzo Alabiso gli dà ragione ordinando all’Asl di reintegrarlo nel posto di lavoro e di pagargli tutte le somme a lui dovute: 300mila euro circa. L’Asl, sebbene diffidata, non esegue la sentenza e fa appello. A questo punto, alle logiche politiche si sommano i ritardi della giustizia che fissa la prima udienza d’appello al 2011. La battaglia legale dello psichiatra, assistito dall’avvocato Nunzio Rizzo, prosegue con decreti ingiuntivi ma anche con esposti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. “Ho scritto più volte ai vertici dell’Asl Napoli 1, a Giovanni Di Minno e poi adesso al commissario Maria Grazia Falciatore, ma mai ho ricevuto risposta” commenta Forziati che ha fatto un breve calcolo del danno erariale. “L’Asl ha speso 15 milioni di euro per pagare tutte queste indennità non dovute che io volevo eliminare” dice.
La parola passa di nuovo ai giudici ma la storia di Domenico Forziati è sicuramente la cartina di tornasole di un sistema gravemente ammalato e per un commissario che davvero voglia ripianare il debito può essere un buon punto di partenza.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.