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Buone notizie, cattive notizie

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La bella notizia è che il primo numero del Fatto è andato letteralmente a ruba. Alle 8 di ieri mattina si registrava il tutto esaurito con una percentuale di venduto in edicola vicina al cento per cento della tiratura. A detta dei distributori, un record con pochi precedenti. Pensavamo che le 150mila copie stampate fossero sufficienti a coprire le richieste, considerati i 32mila abbonati e la diffusione limitata ad alcune regioni e alle grandi città. Ci eravamo sbagliati e la grandinata di telefonate che ci è piovuta addosso richiede due risposte. Le scuse per non essere stati all’altezza dei nostri lettori. E il raddoppio della tiratura.

La cattiva notizia è la spoliazione della Rai da parte dei suoi amministratori. La mannaia su Annozero non è soltanto l’applicazione dell’ultimo editto berlusconiano da parte della solerte servitù. Il bavaglio che si tenta di mettere a Santoro, Travaglio e Vauro deriva da due ragioni imprescindibili per Berlusconi. Eliminare una delle ultime sacche di resistenza che, insieme a Report della Gabanelli e alle inchieste di Iacona, danno un’ informazione non controllata dai partiti. Ma al premier padrone interessa soprattutto saccheggiare il servizio pubblico per travasare gli ascolti su Mediaset. Grazie al suo innegabile successo, Annozero si autofinanzia con gli introiti pubblicitari e contribuisce a rendere meno povere le casse della Rai. In un paese normale il direttore generale e i suoi collaboratori festeggerebbero l’evento. In viale Mazzini, dove cos’è normale lo decide Berlusconi, Santoro viene pubblicamente sbeffeggiato dal nuovo capo di Rai2, che così si guadagna i galloni sul campo. Secondo il codice civile, l’amministratore deve gestire la società con la cura del buon padre di famiglia. Alla Rai hanno evidentemente confuso il buon padre con Papi. Per quanto tempo questo scempio di pubblico denaro andrà avanti prima che qualche magistratura, contabile e non, intervenga?

Da Il Fatto Quotidiano – n°2 – 24 settembre 2009

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