Vibo valentia: Omega non paga gli stipendi garantiti dai soldi della Regione
di Beatrice Borromeo

La regione Calabria ha stanziato, nel 2008, 11 milioni di euro – provenienti dai fondi europei – per contrattualizzare 240 dipendenti del call center Phonemedia.
Oggi nessuno sa che fine abbiano fatto quei soldi: il bando della Regione prevede che i fondi vengano usati per trasformare i contratti dei lavoratori a progetto in impieghi a tempo indeterminato. I patti tra Regione e Phonemedia, quando arriva il finanziamento, sono chiari: i fondi europei vengono elargiti a condizione che il beneficiario li utilizzi per assicurare il mantenimento dell’occupazione dei propri dipendenti per almeno 36 mesi.
La Calabria si è fatta garante di queste condizioni anche tramite una fidejussione. In concreto, nessun rischio di licenziamento o di inadempienze economiche per i lavoratori Phonemedia.
Così è stato, fino a che la proprietà (il geometra Fabrizio Cazzago, fondatore del call center), anche in conseguenza degli effetti della recessione, ha deciso di vendere Phonemedia a Omega. Ricordiamo la sua storia recente: Omega è una società definita “killer” dai lavoratori che ne fanno parte. Ai vertici ci sono Claudio Marcello Massa, amministratore unico, e Sebastiano Liori. Entrambi sono stati coinvolti in passato in numerosi fallimenti societari (sei per Massa, quattro per Liori) delle aziende che amministravano.
Omega è anche la società che ha acquisito prima dell’estate da Eutelia il ramo d’azienda che si occupa di informatica, in cui lavorano 2.000 persone: non vengono pagati da agosto e 1192 dipendenti hanno ricevuto da poche settimane la lettera di licenziamento.
Omega, secondo i lavoratori, è un’azienda che raggruppa personale mirando a fallire per evitare di far pagare le liquidazioni – che ammontano a decine di milioni di euro (del gruppo fanno parte circa diecimila persone) – agli originali datori di lavori.
Una truffa, secondo i sindacati, da cui guadagnano i dirigenti mentre i dipendenti restano senza nulla.Quando Omega rileva Phonemedia, è passato un solo anno dal finanziamento della Regione: agli operatori del call center, che si occupa di vendite, viene assicurato che nulla cambierà, che la copertura resta. Ma da agosto anche loro non ricevono lo stipendio.
Nemmeno la regione Calabria sa spiegarsi l’accaduto: “Stiamo controllando Omega dalla fine di luglio – spiega Marinella Marino, responsabile della gestione dei fondi europei per la Calabria– cioè da quando sono cominciate le presunte irregolarità. Le condizioni a cui concediamo i finanziamenti sono rigide, e se Omega non le rispetta la Regione revocherà i fondi. Questo andrebbe a scapito dei lavoratori, ma è l’unica cosa che ci è concesso di fare”.
Nonostante l’allerta, la Regione non è ancora stata in grado di ricostruire nel dettaglio come siano stati utilizzati i fondi, nè di prevedere una data entro la quale la situazione verrà risolta. Il 9 novembre tutti i dipendenti della sede Phonemedia di Vibo Valentia hanno occupato il municipio, insieme alle loro famiglie: “Com’è possibile – dice Raffaele Corso, dipendente– che non ci paghino da tre mesi? Dove sono finiti i soldi della Regione? Sono arrabbiato perchè ci stanno prendendo in giro per l’ennesima volta. Noi abbiamo fatto dei progetti sul futuro sapendo di avere il contratto a tempo indeterminato. Da quando ci ha acquisiti Omega brancoliamo nel buio”.
C’erano anche loro in piazza, martedì scorso a Roma, per protestare contro Omega e per chiedere al governo che imponga l’amministrazione straordinaria e sollevi la proprietà da ogni compito di gestione.

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