di Superbonus
La Grecia non salterà, né arriverà vicina a un default almeno nel breve periodo.
Tuttavia al ministero delle Finanze la mattina si svegliano e guardano con preoccupazione al debito del vicino.
La Grecia ha un rapporto debito/Pil del 110 per cento quest’anno e 120 per cento il prossimo, l’Italia ha un rapporto del 115 per cento e 117,3 per cento il prossimo anno.
E’ vero che la Grecia spende di più dell’Italia ma quando gli investitori hanno iniziato a vendere i titoli greci contemporaneamente hanno venduto anche quelli italiani.
Così negli ultimi giorni l’allarme sul BTP che perdeva terreno in relazione ai titoli di Stato tedeschi ha destato molte preoccupazioni. Tutto rientrato a seguito delle misure fiscali straordinarie annunciate dal governo greco ? Non del tutto.
Gli investitori iniziano a preoccuparsi della dimensione del debito dei singoli Stati e chiedono rendimenti maggiori ai più indebitati.
Approfittando dei tassi tenuti bassi dalla Banca centrale europea Giulio Tremonti ha avuto buon gioco a collocare i titoli del debito italiano che rendevano poco sopra il tasso di riferimento, ma nel 2010 tutti sanno che la musica cambierà e i suonatori non saranno più le Banche centrali e i governi ma gli investitori.
Il governo greco è stato costretto dai mercati a correre ai ripari annunciando misure fiscali e tagli alle spese senza precedenti, il governo italiano corre sul filo di un rasoio di cui solo il ministero delle Finanze sembra avere idea di quanto possa essere tagliente.
Il patto politico vero stipulato fra Berlusconi-Tremonti-Bossi e gli italiani si basa su tre principi fondamentali per gli imprenditori: fate quello che volete in termini fiscali (o evadete pure); per le famiglie a reddito fisso: non aumenteremo le tasse; per un grosso ceto dipendente da spesa pubblica e appalti: non taglieremo le spese improduttive e aumenteremo i grandi lavori pubblici.
In cambio la società italiana lascia libero il presidente del Consiglio e i suoi alleati di perseguire i propri fini. Ma nello scenario greco tutto si inceppa.
O salta lo Stato o salta il patto. Le misure impopolari colpirebbero tutti e farebbero venire alla luce una finanza pubblica fatta di rinvii e condita da un incosciente tiriamo a campare.
Sono in molti in questi giorni a dire che l’Italia di oggi è molto simile a quella che precedette Tangentopoli.
Sono in pochi a ricordare che prima di questa ci fu la crisi del debito pubblico italiano e la svalutazione della lira. A buon intenditor…
da Il Fatto Quotidiano del 5 dicembre