Si può votare per Renata Polverini? I giornalisti de II Fatto – pur diversissimi fra loro – non amano l’astensionismo e il qualunquismo apocalittico. Ma guardando il caso-simbolo del centrosinistra nel Lazio viene da chiedersi come si può dare un sveglia alla coalizione e ai suoi leader.
Mentre su tutti i muri di Roma fanno bella mostra i manifesti elettorali di Renata Polverini, infatti, ancora non c’è candidato che sostituisca Piero Marrazzo. Mancano tre mesi al voto, insomma, e non si trova un povero Cristo per la sfida elettorale. E l’arma segreta delle primarie? Come dimostra la scandalosa vicenda pugliese, si fanno solo quando ratificano un nome già scelto dai vertici. Nel Lazio, poichè non si sa chi potrebbe vincerle non se ne parla nemmeno.
Dopo le dimissioni di Marrazzo si potevano scegliere due strade: spiegare agli elettori cosa era accaduto e indire tempestivamente una consultazione per un nuovo leader. Oppure nominare direttamente un nuovo leader. Visto che le cose sono in mano ai “professionisti” della politica, non si è spiegato nulla,e non si è scelta nessuna delle due strade. Di più: non si è incoraggiato l’unico che aveva dato la disponibilità, Nicola Zingaretti.
A questo punto visto che c’è solo una candidatura, ed è anche una buona candidatura, bisogna ventilare una minaccia per Bersani & C: o si sceglie entro pochi giorni, o molti (come chi scrive) sceglieranno la Polverini. È donna, è laica, si occupa dei lavoratori. E, almeno, cosa che non guasta, è più a sinistra della Binetti.
Da Il Fatto Quotidiano del 29 dicembre