<p>Finalmente il <em>Partito Democratico </em>ha trovato il suo uomo del dialogo: è <strong>Filippo Penati</strong>.<br /> Ci avevano provato in molti a ricoprire un ruolo così delicato, da <strong>Veltroni </strong>a <strong>D’Alema</strong>, fino a <strong>Violante</strong>. Macché, uno dopo l’altro sono caduti tutti, inciampati al terzo ostacolo.<br /> Lui no. Da presidente della Provincia di Milano diceva cose dal sapore leghista, con manifesti che di sinistra avevano giusto il simbolo.<br /> Ora poi, che è diventato diventato l’uomo macchina del Pd, il braccio destro di <strong>Pier Luigi Bersani</strong>, costruisce "ponti" senza mai sbagliare un pilone.<br /> Prima l’apertura alla giunta <strong>Lombardo</strong> in Sicilia ("si può fare") e ora la riabilitazione di <strong>Craxi</strong> ("È stato un grande leader e uno statista").<br /> L’unica parola che pronuncia con riluttanza è <em>opposizione</em>.<br /> <br /> Da<em> Il Fatto Quotidiano </em>del 31 dicembre</p>