Dopo 50 giorni sul tetto i ricercatori devono fare i turni perché cominciano ad ammalarsi
Sono passati cinquanta giorni e i ricercatori dell’Ispra sono ancora sul tetto della sede di Roma.
Ieri, le rappresentanze sindacali degli scienziati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale si sono sedute al tavolo del ministero dell’Ambiente per trattare dei loro contratti e del loro futuro.
Il ministro Stefania Prestigiacomo ha lasciato l’edificio poco prima dell’inizio della riunione. Niente interesse diretto nel problema quindi, che viene lasciato al vicecapo di gabinetto Bernadette Nicotra, al funzionario del ministero della Funzione pubblica Maria Barilà, ai commissari dell’Ispra Stefano La Porta ed Emilio Santori.
Di fronte a loro, in due riunioni separate, il sindacato di base Usi–Rdb e i confederali Cgil e Uil. La Cisl ha preferito non partecipare, mostrando il fianco al divide et impera
. “E’ stato un incontro interlocutorio ma ci è sembrato proficuo – ha detto Michela Mannozzi, delegata Usi–Rdb – abbiamo aperto una trattativa, chiesto il mantenimento dei rapporti scaduti e in scadenza e una prospettiva futura di rapporti subordinati che si trasformino in un chiaro piano occupazionale”.
I presupposti ci sono, ma non si fanno illusioni: “Adesso aspettiamo il riscontro della disponibilità mostrata oggi al tavolo – spiega Mannozzi – sia attraverso il verbale che sarà redatto dopo le riunioni, sia con la convocazione del prossimo incontro che deve avere all’ordine del giorno le nostre richieste”.
I ricercatori Ispra erano presenti al ministero con una piccola delegazione perché è stato difficile per loro dividersi in due gruppi per mantenere il presidio sul tetto.
Infatti questi ultimi sono stati i giorni dell’influenza, della tosse e della febbre. L’umidità e la pioggia hanno provato la salute degli studiosi oltre al loro morale. I contratti, infatti, sono scaduti il 31 dicembre, e più di 200 persone sono rimaste senza lavoro, dopo gli altrettanti terminati a giugno.
Lunedì scorso il ministro dell’Ambiente aveva accettato di ricevere i ricercatori in seguito alle tensioni natalizie che avevano costretto i deputati dell’opposizione a scavalcare i cancelli scortati dalla polizia, e durante la riunione era stata decisa l’apertura del tavolo di trattativa.
In attesa dei prossimi passi, è stata convocata un’assemblea cittadina, venerdì mattina presso la sede Ispra di via Casalotti, durante la quale saranno verificate le condizioni per interrompere la protesta o continuarla.
Da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio