Dal cinquantunesimo al cinquantatreesimo giorno di protesta: sono ormai le cinque di mercoledì pomeriggio quando apprendiamo una notizia che ha quasi del ridicolo, se non fosse tanto grave. Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, in occasione di una conferenza stampa sui rifiuti, si è prodigata in una strampalata dichiarazione sulla nostra vicenda. In poche battute il Ministro ha tentato ancora una volta di sminuire la nostra vicenda, riducendola all’iniziativa di una manciata di ricercatori precari bocciati nei concorsi (quali?) che vogliono a tutti costi un’immediata stabilizzazione (mai chiesta!). Ha rincarato poi la dose, lanciandosi in un elogio del suo operato, accusandoci di non favorire un clima sereno per la discussione, per il semplice fatto che, alla luce del “muro di gomma” sul quale stiamo sbattendo da oltre cinquanta giorni, siamo intenzionati a proseguire la nostra protesta. Abbiamo naturalmente subito replicato, rettificando tutti gli aspetti che evidentemente erano rimasti oscuri per il Ministro.
Un contributo importante è arrivato dall’onorevole Fabio Granata, vicepresidente della Commissione antimafia e capogruppo Pdl alla Commissione Cultura della Camera. Tenendo fede alla parola data in occasione del nostro incontro di dicembre in Commissione Cultura, è passato infatti a trovarci sul tetto giovedì, acquisendo notizie ed informazioni sulla nostra vicenda per un successivo incontro con il Ministro.
A spazzar via l’amarezza per l’infelice uscita della Prestigiacomo ha contribuito poi il successo dell’assemblea cittadina di venerdì (da lei definita “adunanza”) che è stata convocata dal nostro sindacato di riferimento: tantissime persone, la presenza di rappresentanti da tutti gli enti di ricerca, Enea, Infn, Ingv, Inran, i lavoratori di Eutelia venuti a portarci solidarietà, la commozione nel rievocare i nostri primi cinquantatre giorni di tetto. Chissà quanti ancora ne seguiranno: speriamo che la notte porti giudizio.

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