Politica
La politica…dei due forni
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- 19:07 - Caso Yara: difesa pm Ruggeri pone questione costituzionalità davanti a gip Venezia
Milano, 17 lug. (Adnkronos) - La pm Letizia Ruggeri veste il ruolo di indagata e nel Palazzo di giustizia di Venezia pone, tramite la sua difesa, una questione di legittimità nel procedimento che la vede accusata di frode in processo e depistaggio. Lo si apprende da fonti legali. Nei giorni scorsi la difesa aveva presentato una memoria per chiedere al gip Alberto Scaramuzza di astenersi, trattandosi dello stesso giudice che si era già espresso sollecitando approfondimenti sulla magistrata che ha indagato sul delitto della 13enne di Brembate di Sopra.
Un'istanza ripetuta in aula per evitare un 'pregiudizio' nei confronti di Ruggeri, ma che non trova spiragli nel codice che consente a un giudice di astenersi per proprio volere o alla difesa di chiedere la ricusazione. Il legale ha quindi sollevato un’eccezione di costituzionalità al quale il pubblico ministero si è opposto, mentre l'avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio della giovane ginnasta, ha chiesto i termini per studiare la questione, seppur perplesso dal "ricorso a questi espedienti per evitare il giudizio".
Si torna in aula mercoledì 24 luglio quando il giudice dovrà sciogliere il nodo sulla questione di costituzionalità, solo allora potrebbe iniziare la discussione per decidere se archiviare la posizione della pm Letizia Ruggeri o procedere con il suo rinvio a giudizio.
- 18:28 - Milano: tweet diffamatori contro Meloni, pubblicista condannata
Milano, 17 lug. (Adnkronos) - Una giornalista pubblicista è stata condannata per due messaggi social diffamatori contro la premier Giorgia Meloni e dovrà risarcirla con 5mila euro. Lo ha stabilito il giudice di Milano Valerio Natale che ha assolto la 36enne per un tweet e l'ha condannata per altri due 'cinguettii' pubblicati sul suo profilo sempre il 12 ottobre 2021.
Nel primo caso l'imputata aveva pubblicato una foto ritoccata in cui Giorgia Meloni veniva mostrata con una foto di Benito Mussolini alle spalle e il commento "Dietro c'è la sua matrice preferita". Un'immagine fake che per il giudice "non costituisce reato".
Per gli altri due tweet - scritti dopo che la premier aveva mostrato la foto 'ritoccata' sulla pagina Facebook - la pubblicista è stata condannata per diffamazione a una multa di 1.200 euro per le sue espressioni da 'body shaming', ossia per aver definito "una donnetta" e una persona "alta un metro e venti" la presidente del Consiglio.
- 17:14 - Agricoltura, Alleanza coop: "Prezzo finale biologico orienta i consumator"
Roma, 17 lug. (Adnkronos) - I consumatori oggi comprano biologico di qualità ma il vero fattore di scelta è il prezzo. "In tema di mercato e consumi dei prodotti biologici, la questione del prezzo finale al consumatore sta assumendo una valenza crescente, dal momento che i consumatori cercano sempre più prodotti da filiera controllata e biologici, ma che abbiano prezzi competitivi". Parola del presidente del settore biologico Confcooperative Francesco Torriani, intervenuto oggi in rappresentanza di Alleanza Cooperative Agroalimentari all’iniziativa Appuntamento con 'bio', organizzata questa mattina da Ismea.
"Se da un lato vanno combattute le pratiche commerciali sleali che portano a remunerare il valore della materia prima in maniera da non coprire, in taluni casi neanche i costi di produzione, - sostiene Torriani - dall’altro lato non si può pensare di scaricare sul consumatore le inefficienze delle filiere produttive, ma occorre fare un salto di qualità nell’organizzazione della filiera al fine di provare a ridistribuire almeno parte del valore aggiunto che si intercetta con la vendita del prodotto finito verso la produzione primaria". "Se c’è una filiera produttiva davvero efficiente è quella che aggrega la produzione primaria e integrarla con le successive fasi di trasformazione e la commercializzazione del prodotto finito. In tutto questo è evidente il ruolo strategico della cooperazione agroalimentare" conclude Torriani.
- 17:14 - Coldiretti, leadership bio minacciata da invasione estero, import +40%
Roma, 17 lug. (Adnkronos) - I record del bio italiano sono minacciati dall’aumento spropositato delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, cresciute del 40% nel 2023, in controtendenza rispetto al dato dell’Unione Europea. Prodotti che non assicurano la stessa qualità e sicurezza di quelli nazionali ma che finiscono spesso per essere venduti come tricolori grazie alla mancanza di un’etichettatura d’origine riconoscibile. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Bio in occasione della diffusione dei nuovi dati Ismea sull’agricoltura biologica che evidenziano una crescita del 4,5% della superficie coltivata, arrivata a coprire 2,46 milioni di ettari garantendo al nostro Paese la leadership in Europa.
Gli arrivi di cibo biologico extra Ue in Italia – spiega Coldiretti - sono passati dai 177 milioni di chili del 2022 ai 248 milioni del 2023, secondo l’ultimo rapporto della Commissione Ue, mentre quelle totali nell’Unione Europea sono diminuite del 9%. Il nostro Paese ha così scavalcato la Francia salendo al quarto posto tra i maggiori importatori dietro Olanda, Germania e Belgio. Il settore dove è stato più evidente l’aumento degli arrivi è quello dei cereali. Nel giro di un anno le importazioni di grano bio sono aumentate di oltre trenta volte da 1,5 milioni di chili a quasi 32 milioni di chili. Aumenti record anche per gli ortaggi bio, cresciuti dell’84%. In crescita pure gli arrivi di olio d’oliva (+15%) con l’Italia che è oggi al primo posto tra i Paesi importatori. Nel 2023 ne sono entrati nel nostro Paese oltre 24 milioni di chili, più della metà del totale importato in tutta l’Ue.
"Per tutelare il lavoro delle oltre 84mila imprese che hanno scelto il metodo di produzione bio è dunque urgente fare ogni possibile sforzo per valorizzare il prodotto agricolo biologico nazionale – sottolinea Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Bio -, favorendo la creazione di filiere interamente made in Italy, dal campo fino alla tavola e rendendo operativo il marchio del biologico italiano, previsto dalla legge 23/2022, fortemente sostenuta da Coldiretti". "Ma è anche necessario che l’Unione – aggiunge la Gardoni – renda operativo al più presto il principio di conformità rispetto alle importazioni, ovvero stesse regole per il bio comunitario e quello dei Paesi terzi, poiché non è possibile accettare che entrino nel nostro Paese cibi coltivati secondo regole non consentite nella Ue. Fermare la concorrenza sleale delle importazioni a basso costo e valorizzare il vero prodotto tricolore sono le condizioni fondamentali per costruire filiere biologiche dal campo alla tavola".
- 17:14 - Lollobrigida: "Sostieniamo biologico per valorizzarlo sempre più sui mercati"
Roma, 17 lug. (Labitalia) - "La superficie bio sta crescendo in molte aree della nostra nazione, non solo nel Mezzogiorno che storicamente guida il comparto per superfici, ma anche in altre regioni dell'Italia centrale e settentrionale. Il Masaf sostiene gli agricoltori che hanno deciso di certificarsi al biologico e, in questi mesi di governo, sono stati concretizzati numerosi provvedimenti per promuovere la crescita di questa realtà". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, in un video messaggio commentando i dati del rapporto Bio in cifre di Ismea in collaborazione con il Ciheam Bari nell’ambito del programma Masaf “Dimecobio” e presentato a Bracciano in provincia di Roma.
Lollobrigida ha ricordato che nei mesi scorsi è stato avviato il Piano di azione nazionale per la produzione biologica che "rappresenta una strategia a 360 gradi, frutto di un lungo e articolato confronto con le associazioni, le regioni e le istituzioni e che contribuirà a dare un ulteriore impulso al settore anche rispetto agli obiettivi in ambito europeo. Contiamo che il biologico possa essere sempre più un modello in grado di tenere insieme la sostenibilità ambientale ma anche economica e sociale".
"Abbiamo previsto un apposito marchio, - ha proseguito il ministro - sottolineando come il made in Italy e il bio, sono una certificazione di qualità, sono elementi di forza che dobbiamo riuscire ancor di più a valorizzare sui mercati e stiamo investendo su questo". "Lavoriamo sempre più con gli istituti agrari per la valorizzazione dei giovani perché saranno loro a essere abilitati a svolgere sempre meglio l'attività di imprenditori agricoli e lavoriamo anche nelle scuole per una formazione dei ragazzi a riconoscere l'elemento della qualità" ha concluso Lollobrigida.
- 17:06 - Musica, Pollice (Aiam): "1,9 milioni di spettatori nel 2023, lo spettacolo live aumenta Pil"
Roma, 17 lug. (Adnkronos) - "Le attività musicali contribuiscono ad aumentare il Pil", e il 2023 ha registrato una crescita di pubblico rispetto all'anno precedente, con un totale di quasi 1 milione e 900mila spettatori negli spettacoli dal vivo, che hanno visto "un forte contributo dei privati" ma "esigue risorse Ue". Così in sintesi Francescantonio Pollice, presidente dell'Aiam, l’associazione che rappresenta società di concerti, festival, orchestre, enti di formazione e promozione musicale e le istituzioni impegnate nella diffusione della cultura musicale in Italia e nel mondo, alla presentazione, oggi a Roma, al ministero della Cultura, del rapporto annuale sulle attività musicali in Italia e all’estero, curato dall'Aiam.
"Il nuovo rapporto dell’Aiam rappresenta uno strumento per ragionare sul ruolo svolto in Italia dalle attività musicali - ha detto il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, aprendo i lavori, ai quali hanno partecipato Roberto Marti, presidente Commissione Cultura del Senato, Federico Mollicone, presidente Commissione Cultura Camera e Antonio Parente, Direttore generale Spettacolo del MiC, oltre a esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni. "Con il Fondo nazionale dello spettacolo dal vivo, nel 2023, abbiamo supportato 800 operatori musicali. Tra questi, 188 realtà private aderenti all'Aiam sono state finanziate con oltre 20 milioni di euro. Numeri che testimoniano l’importanza attribuita alla musica come motore di cultura e di coesione sociale". E proprio l'aumento della capienza del Fondo nazionale spettacolo dal vivo (Fnsv) per fare in modo che raggiunga gradualmente l’1% del Pil è stato l’appello - supportato da numeri e risultati importanti raggiunti anche nel 2023 - che i 206 soci dell’Aiam, hanno avanzato allo Stato.
"L’Italia è una superpotenza a livello culturale - ha sottolineato ancora Pollice - grazie alla ricchezza del suo patrimonio materiale e immateriale. Il talento dei nostri artisti e le capacità organizzative delle nostre associazioni rendono lo spettacolo dal vivo un vero e proprio business, ma per alzare ulteriormente l’asticella e soprattutto per non farci cadere è necessario uno sforzo significativo da parte del Governo, anche in questo momento di difficoltà legato alla crisi economica e alle guerre. I contributi che riceviamo attraverso il Fnsv non sono assistenzialistici, ma lo strumento indispensabile per individuare altre risorse pubbliche e private utilizzate per promuovere la cultura musicali in tutto il territorio, generando attività virtuose in termini di oneri fiscali, previdenziali e contributivi e, più in generale, economici. La cultura che produciamo - ha aggiunto - è benzina per il Paese, capace di incrementare per ben tre volte l’investimento fatto dallo Stato su di noi".
Ogni euro di investimento dello Stato attraverso il Fnsv - è emerso - si moltiplica per tre a vantaggio del lavoro musicale: a fronte di un contributo Fnsv di 20.540.583,81 euro le istituzioni Aiam hanno una spesa di costo del lavoro di 64.192.578,19 euro. L’insieme dei soci Aiam versa allo Stato, per lavoro dipendente o assimilato, una somma pari al 76,23% dell’importo assegnato. "Per ogni euro che lo Stato eroga agli organismi aderenti all’associazione - ha spiegato Pollice - gli stessi restituiscono 76,23 centesimi. Senza tenere conto di tutti gli oneri fiscali, contributivi e previdenziali conseguenti al reddito derivante dal lavoro indiretto e l’indotto generato dallo svolgimento dell’attività dei soci Aiam (le spese per gli spostamenti, gli alloggi e la ristorazione per esempio), per cui il ritorno allo Stato è senz’altro superiore all’ammontare del Fondo assegnato. Aumentare la capienza del Fnsv non è una banale scommessa - ha ribadito - ma un incremento certo e qualificato della crescita economica, sociale e culturale del nostro Paese”.
Il rapporto spiega anche che per i soci Aiam accanto alle entrate provenienti dagli enti pubblici ci sono quelle dai privati e che la principale voce, tra queste entrate, è quella derivante dagli spettatori (in crescita rispetto all’anno passato, in totale quasi 1 milione e 900mila) che rappresenta su base nazionale rispetto al totale delle entrate da privati, il 46,18% pari a 16.463.941,20 euro equivalente all’80,15% del Fnsv assegnato alle istituzioni Aiam. La seconda voce per consistenza finanziaria è rappresentata dalle sponsorizzazioni e dai contributi privati pari al 22,68%, seguiti dalle erogazioni delle fondazioni bancarie e dell’Art Bonus. Del tutto residuale, infine, l’apporto di risorse Ue con 217mila euro di cui il 71,82% dei fondi vanno in Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte, il 22,08% in Sicilia e il 6,10% in Campania.
Queste le criticità e le diseguaglianze emerse da Rapporto: le attività musicali non sono diffuse su tutto il territorio nazionale, e non per una disomogeneità nella distribuzione dei fondi ma per la mancanza, in numerose regioni e città, di teatri, orchestre, società di concerti e attività di formazione e promozione (soprattutto al Sud e nelle isole). Persiste inoltre anche la sproporzione fra l’investimento statale in formazione e quello nella produzione, con il conseguente abbandono del settore da parte di tanti giovani musicisti che studiano e si formano, ma che, non trovando una occupazione, alla fine cambiano professione. A fronte di ciò è costante l’impegno dell’Aiam nella formazione dei giovani. Lo scorso anno è stata istituita una borsa di studio per ricordare Giovanbattista Cutolo, noto come Giogiò, il musicista ucciso a Napoli che suonava il corno nell'Orchestra Scarlatti Camera Young di Napoli, socio Aiam. In totale sono quasi 11mila i concerti promossi dai soci Aiam e i giovani sono i protagonisti dei 250 concerti organizzati in 134 città di 40 differenti stati in 5 Continenti.
- 16:36 - Barilla, l'archivio storico si rinnova e punta sul digitale per conservare 60 mila documenti
Parma, 17 lug. (Adnkronos/Labitalia) - Nel cuore della sede centrale del Gruppo Barilla di Parma, una rivoluzione silenziosa sta ottimizzando come viene conservata la memoria storica, le immagini dei marchi più iconici e le opere che in 147 anni delineano la storia dell’azienda. Con l'introduzione del nuovo sistema di scaffalature mobili su rotaia, cosiddetto compatto, l'Archivio Storico Barilla ha compiuto un passo avanti significativo verso l'innovazione e l'efficienza nella gestione del suo vasto patrimonio, che conta oltre 60.000 documenti, organizzati in 20 differenti tipologie e racchiusi in uno spazio di circa 200 mq, snodandosi per oltre un chilometro lineare. (VIDEO)
Grazie alla progettazione su misura, gli scaffali mobili possono ospitare oltre 8.000 raccoglitori d'archivio, rendendo possibile una gestione molto più efficace dello spazio rispetto ai sistemi tradizionali. Questo avanzato sistema è stato pensato specificamente per le esigenze dell'Archivio Storico e costruito su misura. Al suo interno, viene custodita una parte significativa del patrimonio dell'Archivio: tra i 60.000 documenti infatti, ci sono foto, video e pubblicità che ripercorrono la storia, l'attività economica, la strategia comunicativa e pubblicitaria dei marchi iconici come Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello. La sezione su grafica e comunicazione pubblicitaria dell’Archivio raccoglie inoltre più di 150 manifesti dagli anni Venti del Novecento ad oggi, oggetti promozionali, tra cui anche l’ombrello d Mary Poppins dello spot Pan di Stelle, e oltre 3.500 filmati pubblicitari per tv e cinema.
Ma non è solo la capacità a rendere unico questo sistema. Gli ambienti dell'archivio compatto sono dotati di tecnologie avanzate per la prevenzione degli incendi e il controllo di umidità e temperatura. Queste misure garantiscono condizioni ottimali per la conservazione della documentazione cartacea, proteggendola dall'usura del tempo e dagli agenti esterni.
Nato nel 1987 per volontà di Pietro Barilla, l’Archivio Storico raccoglie, conserva e valorizza il materiale storico relativo alla lunga vita dell’azienda e dei marchi di proprietà del Gruppo Barilla. Le funzioni primarie dell’Archivio Storico consistono nel recuperare la memoria del passato, conservare con i più corretti criteri i materiali e la documentazione e valorizzarli perché tornino a circolare nella cultura di Barilla e nella più vasta realtà sociale. Per questo, il patrimonio oggi conservato nell’archivio compatto è gestito da un sistema informativo proprietario che permette la ricerca in tempo reale, attraverso un “thesaurus” di migliaia di parole chiave, di documenti dalle caratteristiche fisiche assai diverse: dai manoscritti agli stampati commerciali, dai gadget alle pellicole, dalle fotografie agli oggetti, dai periodici alle trafile della pasta.
L’Archivio Storico Barilla inoltre persegue lo scambio e la diffusione di conoscenze ed esperienze con le comunità culturali, le imprese, le istituzioni ed il pubblico, oltre a svolgere attività di ricerca, formazione, sviluppo e approfondimento nel campo della storia d’impresa e condivide la mission di Museimpresa, l’associazione che riunisce le aziende italiane con archivi e musei d’impresa, di cui l’Archivio Storico Barilla è socio fondatore.
Proprio per questo, il patrimonio storico del Gruppo Barilla è anche una risorsa accessibile a tutti grazie al sito dell’Archivio Storico (www.archiviostoricobarilla.com) e grazie alla digitalizzazione del patrimonio conservato nella sede di Parma. L’Archivio storico Barilla è stato inoltre dichiarato dal Ministero della Cultura ‘sito di notevole interesse storico’ perché “racconta l’evoluzione del costume italiano”.
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