Luca Bizzarri: non è importante il suo caso, ma come si affronta il problema droghe
Morgan che si strafa, Morgan che viene escluso dal Festival, Morgan che smentisce e annuncia di aver “intrapreso il percorso di recupero”. Vizi privati, pubbliche virtù. La solita storia, l’Italia delle apparenze recita a soggetto, peccatori redenti e tempestivi censori.
Luca Bizzarri, conduttore delle Iene, si fa prima di tutto una domanda: “Ma è così interessante questa storia di Morgan?” E si dà una risposta, come da Marzullo: “Non per il caso in sé ma per cosa svela”.
Luca, Alessandra Mussolini chiede a gran voce un test antidoping per i cantanti di Sanremo. E non è uno sketch.
Non credo sia nemmeno legale. E poi non è un test antidroga che fa le selezioni musicali per Sanremo. Mi ha fatto piacere oggi leggere, su vari blog, un commento ricorrente: chissenefrega. Ecco, chissenefrega di quello che fa Morgan. Il punto non è lui.
Bè, ognuno fa quel che vuole, ma il pubblico elogio del crack forse è un po’ troppo.
Certo è discutibile. Può darsi che le sue dichiarazioni siano la dimostrazione dell’abuso di sostanze.
Quindi?
Quindi bisognerebbe affrontare il problema con più serietà. È ridicolo che se ne parli ora per questa vaccata di Morgan.
Che provvedimento è mandarlo via da Sanremo?
Probabilmente il Festival viene considerato una vetrina cui i giovani guardano con interesse, quindi il messaggio di Morgan potrebbe essere diseducativo.
Misura pedagogica?
Vorrebbe esserla. Non credo sia molto efficace però. Anzi basta della psicologia da quattro soldi per capire che buttarlo fuori da Sanremo lo fa diventare un martire. Il guaio è una certa politica, completamente inadeguata ad affrontare il problema. Anche senza malafede.
Esclusione foglia di fico?
Morgan non è stato cacciato perché si drogava, ma perché lo ha detto. Se si fosse fatto gli affari suoi e non fosse stato così scemo da vantarsene a mezzo stampa, non sarebbe stato cacciato. Soprattutto: se è vero quello che dice Morgan, tutti questi dirigenti Rai, ministri, parlamentari che ora si scandalizzano, dov’erano? Erano ciechi? Nessuno si è mai accorto di nulla? O forse lui era un personaggio eccentrico e allora gli si perdonava tutto? Tipicamente italiano. Io non sono d’accordo con i funzionari della televisione pubblica che fanno i summit e lo allontanano, ma li capisco. Capisco quali meccanismi li portano a comportarsi così.
La sua dichiarazione è stato un coupe de théâtre ?
È stata sicuramente una stupidaggine, comunque in linea con il personaggio. E se è vero quel che ha detto, vuol dire che si sta bruciando cellule cerebrali da anni. Quando il lobo frontale comincia a scarseggiare di cellule, allora è possibile che uno possa dire una sciocchezza così. Però non puntiamo il dito contro uno che ha fatto la stupidaggine di disintegrarsi la testa e poi di farne un titolo di merito.
Ci credi ai cattivi maestri? Perché la storia della musica ne è piena…
Credo che i cattivi maestri ci siano e forse anche che siano un pericolo. Ma sono irrinunciabili.
Perché?
Perché quella parte lì ce l’abbiamo tutti. Non è un’abiezione umana. Assumere sostanze stupefacenti non è un’anomalia degli ultimi anni. C’è un libro di un biologo, Giorgio Samorini, s’intitola Animali che si drogano dove si spiega come gli animali si stordiscono. Gli elefanti aspettano che la frutta marcisca a terra perché produce alcol e così loro si sbronzano e, tra l’altro, distruggono interi boschi. Le pecore del Messico mangiano i funghetti allucinogeni, le formiche assumono un acido prodotto dallo scarafaggio. E se il formicaio è in pericolo, loro salvano prima le larve dello scarafaggio che le loro. Prima metti in salvo il pusher e poi i bambini. Voglio dire: basta con questa favola che l’assumere sostanze sia un malcostume di questi anni.
Parliamone davvero, di droga.
Credo sia più corretto usare l’espressione abuso. Di varie sostanze, alcune legali, altre no.
Che vuol dire?
Che molti miei amici non vanno a letto senza un tavor, altri se non si fanno una canna non dormono. Ribadisco: parliamone in termini di abuso di sostanze e non di reati. Il problema esiste.
E invece si fa finta che non esista?
Vedi, il sogno di ogni tossico – non di ogni poliziotto, di ogni tossico – è svegliarsi un mattino e scoprire che non c’è più niente. Non c’è più droga. Il fenomeno esiste perché ci sarà sempre un modo per stordirsi. E poi perché conviene: l’illegalità alimenta un mercato miliardario. E quindi per molti è meglio che il mercato resti illegale. Partiamo da questo dato: la droga c’è. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia. Allora cerchiamo di affrontare la questione con serietà.
Come si fa?
Con la cultura. Se l’eroina fosse distribuita negli ospedali, forse, e dico forse, il consumo calerebbe. La risoluzione di questi problemi è affidata in Italia a persone non preparate per affrontarli. La droga fa male, ma proibirla fa peggio. Adesso vedrai: se ne parla dieci giorni per questa vicenda, poi si rimette tutto sotto il tappeto. Le carceri continuano a riempirsi di gente che gira attorno a questo mondo e tutto resta uguale.
Giovanardi ha detto che renderà pubblico il test antidroga effettuato sui parlamentari.
Ecco appunto, Giovanardi.
Anche voi delle Iene ne avevate fatto uno.
Sì, ma naturalmente essendo un test a sorpresa non è stato accettato. Quello di Giovanardi, ampiamente annunciato, darà risultati molto diversi.
Quanto è importante stabilire se un parlamentare fa uso di sostanze?
A me non interessa. Anche quando l’abbiamo fatto noi, il nostro intento non era censorio. Voleva solo dimostrare che il problema c’è. Basta con questo infinito e inutile chiacchiericcio. Questa repressione a parole. Non so, dov’è tutta questa repressione in Italia? Cos’è la repressione? Non far partecipare Morgan al Festival di Sanremo?
Politiche repressive inefficaci?
Massì, sbandierano sequestri su sequestri. Bisogna vedere se il consumo è calato: questo è rilevante.
È vero che nel mondo dello spettacolo gira più roba?
Io sono cresciuto per la strada e ho fatto quasi di tutto nella mia vita. So perfettamente di cosa sto parlando. Da quando lavoro, da dieci anni, non faccio più niente. Perché sono cresciuto e perché poi sennò non riesco a lavorare. Se nel mondo dello spettacolo c’è chi sì fa? Sì, come in mille altri ambienti. Tutti si drogano. Gli operai e gli artigiani, i manager, gli avvocati e i medici. Mica solo i cantautori.
Morgan dice: la televisione è piena di gente cattiva, come la De Filippi.
Questo davvero gli costerà la carriera. Ma non parliamo della De Filippi. Penso che questa della televisione cattiva sia una dichiarazione infantile. Che vuol dire? Sono cattivi tutti gli ambienti di lavoro. Ovunque ci sono gli stronzi, i raccomandati, quelli in gamba, le mignotte. E comunque difficilmente i grandi musicisti hanno fatto i conduttori dei talent show. Nessuno lo ha obbligato. Se c’era così tanta gente cattiva, cosa ci stava a fare?
Da il Fatto Quotidiano del 4 febbraio