Politica

Insabbiato al Copasir il caso Pompa-Pollari

Controlli e misteri: “scomparsa” una relazione anti-Pollari del Copasir. Rutelli: nessun mistero

C’è una relazione scomparsa. Scritta, pronta per la discussione, ma mai presentata e messa ai voti. È la relazione sull’archivio illegale di Pio Pompa preparata da Emanuele Fiano (Pd) dopo un lavoro da lui svolto insieme con Giuseppe Esposito (Pdl). I due parlamentari avevano esaminato i documenti sequestrati dalla magistratura milanese negli uffici di Pompa in via Nazionale a Roma.

L’incarico era stato loro affidato dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), l’organismo di controllo sui servizi segreti di cui facevano parte e che è stato presieduto, fino al novembre 2009, da Francesco Rutelli. Il Comitato si è trovato a operare, fin dal suo insediamento nel maggio 2008, in un periodo segnato da polemiche, indagini giudiziarie e processi: sull’archivio di Pio Pompa, ma anche sul rapimento dell’imam Abu Omar e sui dossier illegali TelecomPirelli.

Tutte vicende che hanno coinvolto uomini del Sismi, il servizio di sicurezza militare allora diretto da Niccolò Pollari. E su cui il segreto di Stato imposto dal governo Berlusconi ha impedito l’accertamento della verità. Secondo quanto è trapelato, la relazione del Copasir era critica nei confronti della gestione di Pollari, ritenuta deviata rispetto ai fini istituzionali. Ma il documento non è mai uscito dai cassetti del Comitato, a Palazzo San Macuto.

Gli esponenti del centrodestra avevano fatto capire a Rutelli che non l’avrebbero mai approvato. Così non è stato né discusso né messo ai voti.
Il Copasir ha in questo modo rinunciato di fatto a esercitare il suo ruolo istituzionale, cioè il controllo del Parlamento sull’operato dei servizi. In un momento delicatissimo, in cui uomini del Sismi risultavano coinvolti in attività illegali: un sequestro di persona (quello di Abu Omar progettato e realizzato da agenti Cia in territorio italiano) e una estesa attività di dossieraggio e di schedatura ai danni di magistrati, giornalisti, semplici cittadini e politici di maggioranza e opposizione (l’archivio Sismi di via Nazionale ).

Emanuele Fiano è stato il relatore della relazione. Ora si è dimesso dal Copasir per permettere l’ingresso di Massimo D’Alema, che è stato eletto presidente dell’organismo. Interpellato dal Fatto Quotidiano, Fiano si è rifiutato di rispondere, perché i lavori del comitato sono segreti.

Ha accettato invece di parlare Carmelo Briguglio, deputato Pdl (ex An): “Non c’è stato insabbiamento, i temi lasciati in sospeso saranno ripresi. Non li abbiamo nascosti nei cassetti, li abbiamo solo lasciati sul tavolo e ora, uscito Fiano ed entrato D’Alema, li affronteremo”. Francesco Rutelli, ex presidente del Copasir, conferma che a Fiano ed Esposito era stato affidato l’incarico di analizzare i documenti di via Nazionale.

Ma, con una nota scritta, afferma: “Non c’è stato alcun insabbiamento. Proprio dalla vicenda della sede Sismi di via Nazionale ha preso origine la riforma dei servizi segreti: l’esigenza di impedire la formazione di archivi fuori controllo si è concretizzata in norme di legge, un regolamento sugli archivi, e la comunicazione al Copasir – per la prima volta in 30 anni – degli archivi esistenti. Sotto la mia presidenza il Comitato parlamentare ha svolto in pieno le funzioni previste dalla legge: ogni sede periferica e ogni archivio che vengano costituiti debbono essere comunicati al nostro organismo”. Rutelli ammette però che il lavoro iniziato sia stato di fatto lasciato a metà:

“La vicenda della sede di via Nazionale è al centro di indagini e procedimenti giudiziari: è saggio che il Parlamento non si sovrapponga a queste attività ed è doveroso attendere i pronunciamenti dell’autorità giudiziaria anche quando si richiedono informazioni per accertare eventuali deviazioni o comportamenti non corretti di esponenti dei servizi”.

Prosegue Rutelli: “Sia la documentazione, sia una nota predisposta da Fiano sono depositate presso il Copasir, e dunque non sono affatto sottratti al controllo del Parlamento. Non abbiamo proceduto a votazioni né a presentare relazioni al Parlamento per due motivi: per rispetto del lavoro della magistratura e perché nel frattempo il governo ha opposto il segreto di Stato nel procedimento di Perugia nei confronti di Niccolò Pollari e Pio Pompa.

Questa decisione ci è stata comunicata a dicembre, e nella prima riunione presieduta da Massimo D’Alema il Copasir ha richiesto al presidente del Consiglio materiali integrativi, che saranno esaminati nella seduta del prossimo giovedì 11 febbraio”. Rutelli passa la palla a D’Alema: ora tocca a lui.

da il Fatto Quotidiano del 5 febbraio