Presidio a Montecitorio, il 27 tutti a Piazza del Popolo
Sostano davanti a Montecitorio ormai da cinque giorni, notti incluse. Sono i militanti del "popolo viola", in presidio permanente contro il legittimo impedimento. Si erano già fatti vedere sotto alla Camera il 2 febbraio, quando l’ennesima legge ad personam era stata approvata in prima battuta. Poi giovedì hanno passato la notte con i lavoratori Alcoa, anche loro davanti a Palazzo Chigi per chiedere al governo di occuparsi dei 2000 licenziamenti.
Venerdì la decisione: rimaniamo in azione fino alla prossima iniziativa del 27 febbraio, in Piazza del Popolo: "Stiamo facendo opposizione civile contro questo governo dell’illegalità!" scrivono su Facebook. E’ un periodo di crescita e trasformazione per il "popolo viola". Dopo la sbornia del No Berlusconi Day, i militanti viola sono rimasti in contatto, coordinandosi e confrontandosi sulla loro pagina Fb, e sul territorio, negli oltre cento comitati locali nati nelle varie città italiane.
E’ un popolo che per ora si riconosce negli appuntamenti: sabato 30 gennaio hanno animato sit-in a difesa della Costituzione a Milano, Roma, Napoli, Catania, e anche in realtà più piccole, come Nuoro e Arezzo. Non è facile tenere ordine in un movimento che è reticolare proprio come Internet. Dopo il sit-in parte il dibattito su Facebook: che fare?
Da San Precario e dal coordinamento romano parte l’idea: facciamo un "mega presidio" in Piazza del Popolo (non è un No B. Day 2 ci tengono a specificare) contro le leggi ad personam. Il tam-tam è immediato: tante adesioni, gruppi locali che si rimettono in moto. Ma non mancano i mal di pancia: alcuni critici ("non c’è tempo", dicono; "non siamo stati consultati") hanno fondato un altro gruppo Facebook: "Resistenza Viola", che però conta appena 3000 iscritti (sulla pagina ufficiale, invece, gli iscritti “il popolo viola” sono oltre 200.000).
"È vero, ci sono state alcune critiche – dice Gianfranco Mascia, uno dei volti dei viola – Ma bisogna capire che questo non è un partito, è qualcosa di tutto nuovo, un magma reticolare. Alcuni di noi hanno lanciato questo appuntamento: quelli che si sono già attitivati e che sono già al lavoro sono la maggioranza".
Ignazio Marino ha già aderito all’appuntamento del 27 e ha invitato il Pd a fare altrettanto, buttando a mare i tentennamenti che caratterizzarono la (non) adesione al No B. Day. Il presidio permanente intanto è là, davanti alla Camera, a raccogliere idee, proposte, a far vedere che c’è chi è disposto a passare venti notti all’adiaccio per difendere la Costituzione. Per ora si sono attrezzati a dormire in macchina: un camper, dicono aiuterebbe molto.
Sono già arrivati i rinforzi da Modena, presto arriveranno quelli da Firenze e da Forlì-Cesena. I venti ragazzi che si danno il cambio al presidio viola sono contenti nonostante la pioggia: "La gente ci sta vicina, ci portano torte e pasticcini" dicono Alessandro e Ginevra. Qualche deputato si è fatto vedere: "Beppe Giulietti viene a salutarci ogni mattina".
In macchina hanno tutto: un pc connesso, macchine fotografiche, giornali e un libro dove ognuno può lasciare un saluto. Stasera alle 18 ci sarà un’assemblea pubblica per capire come portare avanti il presidio. Domani mattina conferenza stampa per presentare l’iniziativa del 27; venerdì e sabato dal pomeriggio dibattiti e lettura degli articoli della Costituzione. Il presidio continua.
Da il Fatto Quotidiano del 10 febbraio