Anche all’Aquila – non solo al G8 della Maddalena – qualcosa dev’essere sfuggito alla Protezione Civile di Guido Bertolaso.
Infatti, in almeno quattro dei 19 siti dove sorgono le nuove C.A.S.E. le fogne sono senza depurazione e scaricano liquami direttamente nei fiumi. Già, proprio le fogne di quegli edifici realizzati in gran fretta dalla Protezione Civile e rivendicati come enorme successo, anche a costo di gonfiare i numeri effettivi, come ha fatto Bertolaso in Senato.
Le verifiche sono state effettuate dal Presidio di Libera all’Aquila. Dopo la conferenza stampa tenuta oggi da Angelo Venti presso la sede del Comitato 3e32, che aveva fatto pervenire una segnalazione, sono state pubblicate le prove fotografiche sulla rivista online Site.it.
Nei dettagli: l’insediamento di Bazzano scarica le acque scure di 1.648 abitanti direttamente nel fiume Aterno.
Nel Vera invece confluiscono gli scarichi di due new town: Paganica. che di sfollati ne ospita 1.486, e quella di Camarda . Quest’ultima è abitata da 300 persone ed è stata costruita – in deroga, come tutto il resto del piano C.A.S.E. – nel bel mezzo di un Parco Naturale, proprio davanti al vecchio paese distrutto che risale all’anno mille e giace, a oggi, nelle stesse condizioni del 6 aprile 2009 (data del sisma). Infine, la new town di Assergi (solo 175 abitanti) scarica nel Raiale. Sia il Vera sia il Raiale confluiscono poi nell’Aterno. E’ interessante notare che il destino del fiume Aterno era già segnato da tempo. Infatti era stato commissariato dal 2006 dalla Protezione Civile per fronteggiare una situazione “emergenziale” nell’area fluviale. Nei lavori commissariali era previsto anche un depuratore a Bazzano. Non in funzione.
Anche questo fa parte del miracolo dell’Aquila e della Protezione Civile: appartamenti da 2.500 euro a metro quadro, oneri di urbanizzazione incusi. Insomma, all’Aquila, alla Protezione Civile di Guido Bertolaso, dev’essere sfuggito che l’urbanizzazione include anche le fogne a norma. E che i depuratori non esistono per uno sfizio, ma per questioni sanitarie e ambientali. Certo, forse per risolvere il problema si potrebbe commissariare il tutto decretando lo stato di emergenza fognaria.
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