Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per una ipotesi di truffa. L’indagine è relativa a presunti illeciti nei rimborsi elettorali assegnati al suo movimento politico. L’azione penale è stata attivata dalla denuncia di un ex iscritto dell’Idv, Elio Veltri. Nel marzo del 2008 fu archiviata dal Tribunale di Roma una inchiesta analoga sorta da un esposto presentato da Mario Di Domenico per rimborsi elettorali per le elezioni europee del 2004.  In relazione a tale vicenda il Tribunale di Monza aveva inoltre condannato per diffamazione, oltre ad altri, anche Il Giornale per la sistematica campagna denigratoria compiuta sul caso.
Veltri, in un comunicato dell’avvocato Francesco Paola che lo assiste,  sottolinea tuttavia che la questione oggetto di questo ultimo procedimento “riguarda la gestione dei fondi pubblici elettorali dell’IDV dal 2001 in avanti e non già con riguardo esclusivo alle elezioni del 2004”. Si tratterebbe quindi di “condotte mai sottoposte alla magistratura né mai valutate prima d’ora che, se accertate, sarebbero della massima gravità e poste in danno dei creditori, degli associati e degli iscritti al partito IDV e inoltre avrebbero rilevanza per la stessa tenuta democratica del paese”. Secondo il denunciante i rimborsi elettorali sarebbero stati incassati, attraverso una serie di false autocertificazioni, non dal movimento politico Italia dei Valori, ma dall’associazione privata “Italia dei Valori”, costituita dallo stesso Di Pietro.
Da parte sua Antonio Di Pietro ritiene che l’iscrizione nel registro degli indagati, compiuta dal pm Attilio Pisani e dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, costituisca un atto dovuto e precisa sul suo blog che “La procura della Repubblica di Roma non poteva fare altrimenti a seguito dell’ennesimo esposto su fatti ormai da tempo chiariti e sui quali diverse autorità hanno già proceduto. Ma siccome, evidentemente, c’è qualcuno che non vuol capire, a breve pubblicherò qui, su questo blog, tutta la ricostruzione della vicenda allegando tutti i circa cento documenti che provano la realtà dei fatti. Quando un politico viene chiamato a dare spiegazioni, le deve dare immediatamente, anche all’opinione pubblica”. Il leader dell’Idv ricorda poi il risarcimento di oltre 50mila euro di danni ottenuto dall’editore de Il Giornale in conseguenza della condanna per diffamazione e conclude “E’ sempre la solita storia trita e ritrita su cui già, più volte, si sono espresse le varie procure della Repubblica, archiviando il caso. Porteremo, ancora una volta le carte per dimostrare che tutto è in regola, come per altro hanno accertato ormai da tempo non solo plurime autorità giudiziarie, ma anche, da ultimo, l’Agenzia delle Entrate e gli organi di controllo amministrativi e contabili. Ci vuole pazienza, ci sono persone che non si rassegnano alla propria sconfitta politica e continuano ad infangare gli altri”.
Qualche mese fa Di Pietro aveva firmato davanti a un notaio un atto per attestare che l’associazione e il movimento politico “Italia dei Valori” sono la stessa cosa.

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