“Care compagne e cari compagni” (di sinistra), “cari amici e compagni” (cattocomunista), “care amiche e cari amici” (catto e basta), “cari fratelli e care sorelle” (San Francesco), ”signore e signori” (Pippo Baudo). Minchia: sono sicuro che il povero Fabrizio Gifuni non immaginava che pronunciando quel fatidico “compagne e compagni” si aprisse un dibattito, una sorta di processo kafkiano dentro il partito democratico.
I giovani che non sono stati comunisti e democristiani sono insorti, il vicesegretario Enrico Letta ha ammesso di aver trovato ‘stridente’ l’esordio dell’intervento dell’attore Fabrizio Gifuni mentre la presidente Rosy Bindi ha chiesto scusa a Gifuni preso di mira per la parola compagni.
Tanto rumore per nulla? O si è o non si è. Ma il Pd cos’è? Con tutte le questioni aperte nel Paese si dividono anche sul come chiamarsi? Ognuno ha la sua storia. Qualcuno la rinnega qualchedun’ altro no. La confusione regna sovrana sotto il cielo del Pd. To be or not to be that is the question.