Ricordate Nanni Moretti in Palombella rossa. Urlava: “Ma come parla? Le parole sono importanti”. E cercano il posto giusto per avere valore e dignità. Il governo stringe bavagli? Monito di Giorgio Napolitano. Elargisce condoni? Monito. Colleziona avvisi di garanzia? Monito. Voi che leggete o ascoltate le notizie dovete interpretare: sarà un monito come esortazione, avvertimento, consiglio?
Augusto Minzolini fa un editoriale al Tg1 delle venti? Per Paolo Garimberti (presidente Rai) è irrituale: forse il rituale prevede altro, cosa? L’Italia pareggia con la Nuova Zelanda, numero 78 del mondo per la Fifa e l’inviato Rai farà una domanda in nome dei venti milioni con la bile fracida davanti alla tv. Testuale: “Anche questa volta ha cambiato nell’attacco, è proprio lì il problema?”. E ti credo: due partite, zero reti.
Enrico Letta (Pd) è la gioventù politica che avanza a 44 anni. I suoi appunti sul sito personale sono saggi: “Marini propone, con la sua solita e apprezzata franchezza, problemi reali. Concordo con Bersani: l’intervista è bella. Il titolo non c’entra nulla. È materiale di riflessione profonda per tutti noi”. Oppure: “Leggo che Vendola continua a gratificarmi delle sue attenzioni. Per una volta sono d’accordo con lui. Se lui dice di non essere Enrico Letta, io confermo che non sono e non ho nessuna intenzione di essere Nichi Vendola”.
Pure voi, non abbiate la presunzione di essere Enrico Letta. E semmai donate coraggio alle vostre parole. Questo testo vi sembra inutile? Evitate frasi fatte: “Braccia sottratte all’agricoltura”. O ripetizioni: “Un altro trombone, cambia mestiere”. Cercate poche e precise parole: “Sei un noioso rompipalle”. Bene così.