MONDIAL MARKET La marchetta del giorno Siamo tutti prezzolati, la penna più pagata del Mondiale
A proposito di marchette, non ci sono più i Mondiali di una volta. “L’industria del sesso scopre la crisi”, scrive Stefano Boldrini sulla Gazzetta dello Sport. “Doveva essere il Mondiale della trasgressione, si sta rivelando il Mondiale della castità. Bacco e tabacco imperversano, ma niente Venere. Cosa sta succedendo? Semplice: i turisti hanno paura di furti e Aids, la polizia controlla e il freddo fa il resto”. Peccato, eh. Finale da compagno (si può dire ancora?): “Meglio che il calcio non faccia rima con lo sfruttamento delle donne. Qui non si comprano solo i corpi: si compra soprattutto la fame”.
SUDAFRICAL Alla scoperta del trash Africani maleducati! E non ci facciamo sempre riconoscere….
Mondiale sexy su Il Foglio. Titolo in prima: “Per esempio buttarlo dentro”. Cronaca in differita di Italia-Nuova Zelanda. “Italia impotente, opposto del Brasile. Prendersela con Lippi è da sciocchi, con i giocatori anche”. E allora? “C’è da chiedersi invece in cosa difetti la loro fantasia erotica per non lasciarsi andare a goduriose, liberatorie, veementi penetrazioni della rete”. Tenere fuori dalla portata dei minori.
SUDAFRICA MON AMOUR Silvia rimembri ancora Quando l’inviato diventa poeta…
Dal Continente Nero, paraponzi-ponzi-po! Cronache suggestive del più bello e sexy del Mondiale, ovviamente Ivan Zazzaroni su Libero. “Jesse Lippi e Calamity Canna. “I cavalli si vedono al palo, diceva Jesse James”. Questa è una storia adulta, di uomini, cavalli e alcuni somari…”. Che vi sintetizziamo, ma solo per motivi di spazio: Lippi sarebbe il generale che si lecca le ferite, difende la squadra dai banditi (i giornalisti brutti e cattivi), i quali ad un certo punto si trasformano in indiani, perciò Lippi sguaina la pistola. “…la colt ha la canna che ancora fuma, il generale ritrova la sicurezza dei giorni migliori e spara”. Boom.
MAI DIRE MONDIALE Gli articoli impossibili Se l’italiano è un’opinione
Marco Bucciantini, inviato de L’Unità, ha preso male la strigliata di Lippi. “In Sudafrica la luna è diversa: non si riempie rimpolpando un D, non si svuota consumando una C. Si veste dal basso verso l’alto quando è crescente come in questi giorni, o viceversa. Cosa c’entra con il nostro lavoro quaggiù? Assolutamente niente”. E il finale: “Com’è da stupidi guardare il dito, quando c’è una bellissima luna che si spoglia al contrario”. Forse si è alzato con la luna storta.
TROMBETTA A CHI? Premio vuvuzela, the winner is…Dacci oggi la nostra pernacchia quotidiana, il migliore del giorno
Aveva ragione Aldo Grasso, la sinistra non si fa mai scappare idee intellettuali. Dunque, le vuvuzelas sono arrivate in Italia, le ha introdotte il Partito Democratico. Da Repubblica di due giorni fa: “Risuonano le vuvuzelas sudafricane nell’enorme catino del Palalottomatica. I militanti del Pd se le sono portate dietro per sottolineare i passaggi clou di questa manifestazione contro la manovra”. Sempre avanti a tutti. Intanto, prosegue il dibattito sulla primogenitura dell’infernale strumento. Oggi è il turno della Chiesa Battista. Da repubblica.it: “Il brevetto è nostro”, proclama il portavoce dell’organismo religioso Enoc Mthembu. “La suoniamo nelle chiese dal 1910”. Bella idea, anche qui potrebbero essere uno strumento di propaganda… Fide.
BAFANA BAFANA I nostri ragazzi Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…
Gazzetta dello Sport in confusione dopo il desolante pareggio dell’Italia con la Nuova Zelanda. Inviati col morale sotto i tacchetti. Doveva essere un altro Mondiale da milioni di copie (e premi produzione), e invece… Alberto Cerruti, detto Mago Merlino, è il più affranto: “Il giorno dopo è quasi peggio del giorno prima. Perché è sempre più facile dire che cosa non va, mentre è sempre più difficile trovare i rimedi”. Luca Curino, new entry, vede segnali inquietanti: “Ci sono due cornacchie che volteggiano sopra gli azzurri seduti in circolo sull’erba ancora umida per la notte”. Che tristezza. Per fortuna ci salva l’ottimismo di Massimo Cecchini, nostro inviato dal casinò di Johannesburg: “Impressioni? Il gruppo pare sereno come nei giorni migliori”. Meno male! Ma… “I sussurri, però raccontano come lo shopping sia stato fatto precauzionalmente: hai visto mai che venerdì ci si debba imbarcare in fretta per l’Italia?”. Hai visto mai?
VINCERE E VINCEREMO Perdere e perderemo Lui l’aveva pronosticato, certo…
Sempre dalla Gazza. Arrigo Sacchi, vigilia di Italia-Nuova Zelanda: “Se non battiamo i neozelandesi meritiamo di tornare a casa”. Arrigo Sacchi, il giorno dopo Italia-Nuova Zelanda: “Oggi non è il caso di sfasciare tutto: ci basta vincere con la Slovacchia”. Lippi aveva detto: “Francesca Schiavone sarà il nostro modello: la sua vittoria al Roland Garros mi ha entusiasmato, ora dovrà diventare un simbolo”. La Schiavone è stata sbattuta fuori da Wimbledon al 1° turno. Federico Danesi di Libero chiosa malizioso: “Ormai chi sta con il buon Marcello, o anche solo chi gli viene accostato, è contagiato da un’aura negativa per la quale servirebbe un buon esorcista”.