Un sorriso rappreso come una crepa nel terreno siculo riarso dal sole. Il centro di questa faccia è nella capacità di parlare senza dire. Di vivere all’ombra di qualcuno per prendere comunque il sole. La moderata penetranza dell’occhio olivastro ne rappresenta la naturale essenza gregaria.

Mai davvero in primo piano, anche da presidente del Senato, ovvero da portavoce istituzionale del premier. Mai davvero colpevole nelle tante inchieste che lo hanno coinvolto. Unica vera scelta autonoma l’amputazione del riporto di qualche anno fa, che lo ha portato in un solo taglio dagli anni Sessanta al nuovo secolo, dalla Sicilia di Brancati a quella di  Camilleri. Si dice però che se lo pettini ancora idealmente la mattina.

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