Durante il suo intervento in aula Alessandro Sammarco, uno dei legali di Dell'Utri, ha definito il boss di Brancaccio più integro del pentito Spatuzza
Ma d’altronde Sammarco non ha fatto altro che ribadire un concetto già espresso in aula, l’11 dicembre 2009, dal suo illustre assistito, a conclusione della deposizione di don Filippo, che da mafioso modello – naturalmente – aveva smentito Spatuzza, dichiarando solenne: ”Non ho mai visto né conosciuto Dell’Utri”. Musica per le orecchie dell’ideologo di Forza Italia. ”A differenza dell’impressione che mi ha fatto Spatuzza – aveva rivelato Dell’Utri – mi è parso di vedere dalle parole di Filippo Graviano il segno di un percorso di ravvedimento”. Ravvedimento? O plauso al padrino di Brancaccio che si comporta da uomo d’onore (cioè da eroe, proprio come il compianto Mangano) e tacendo tende una mano al Senatore? Ai posteri l’ardua sentenza. A noi cronisti non resta che registrare l’ingresso del ”moralmente degno” Graviano nell’Olimpo dei nuovi dèi berlusconiani. È l’Italia, bellezza!
di Antonella Mascali e Sandra Rizza