A leggere il curriculum di Ettore Pietrabissa, direttore generale di Arcus s.p.a., la società mista controllata dai Beni culturali, c’è da pensare che i suoi trascorsi nelle università anglosassoni e dei Paesi Bassi, l’abbiano forgiato a ragionare come un manager avulso all’italica usanza di subire ingerenze, inevitabili, dalla politica. Ma così non sembra essere.
Oggi Pietrabissa è tra quelli che con le sue dichiarazioni su alcuni giornali, disegna un quadro più chiaro sui legami politici e la gestione dei fondi pubblici che sono passati attraverso Arcus.
Un anno fa, quando di Arcus nessuno si era mai interessato, lo avevo intervistato per ‘Presa diretta’ su Rai Tre. Mi aveva parlato di parlamentari, ministri, che chiamavano per segnalare quali opere e quali progetti fossero meritevoli del finanziamento statale. E quanto stessero a cuore agli onorevoli. Ero andato a spulciare i conti della società, scoprendo ad esempio un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro per il restauro del palazzo sede di Propaganda Fide più la realizzazione di una pinacoteca per strutture che erano in territorio Vaticano.
Adesso, alla luce di quando sta emergendo dalle indagini sugli appalti pubblici e su Arcus, l’intervista a Pietrabissa, l’unica in video, assume toni e significati pesanti. Il direttore generale citò anche Bondi, lo stesso che ha chiesto un resoconto dettagliato dei conti di Arcus sui finanziamenti pubblici concessi per le ristrutturazioni.
Ecco perchè, da blogger de Il Fatto, e da giornalista prima di tutto, l’ho voluta segnalare a ilfattoquotidiano.it