Ho messo via l’aerosol. L’ho messa via con le sciarpe di lana e i piumini invernali perché non sono una madre razionale e penso che con l’arrivo dell’estate non dovrò allacciare l’odiosa mascherina di gomma al Cobra almeno per i prossimi tre mesi. Quattro bronchiti, una decina di raffreddori e un’otite è stata la nostra personale variante del menu del primo anno di nido per un bambino che vive in una città costantemente oltre la soglia di inquinanti.
Anche nel 2010, Milano si è giocata il bonus europeo dello sforamento massimo del tetto di pm10 e affini solo a metà febbraio: da allora siamo in perenne contravvenzione Ue e l’ultimo rapporto Istat ha evidenziato che su 221 città europee le più inquinate in assoluto sono Plovdiv, in Bulgaria, subito seguita da Torino, Brescia e Milano. Non sono una madre razionale, dicevo. Per cui ho deciso di ignorare i dati scientifici di autorevoli istituti clinici e universitari che, negli ultimi anni, hanno verificato quanto d’estate lo smog sia più cattivo con i bambini.
Un gruppo di scienziati dell’Università degli studi Milano-Bicocca, per esempio, ha scoperto che il Pm10 con la bella stagione diventa più aggressivo nei confronti dei polmoni, specialmente quelli dei più piccoli. Per dirla con le parole degli stessi ricercatori, coordinati da Marina Camatini: “L’inquinamento da Pm10 estivo produce, sulle cellule alveolari dei polmoni, tossicità e infiammazione più rilevanti rispetto al Pm10 invernale”. Anche perché il particolato, con la bella stagione, assorbe un’alta concentrazione di batteri e quindi diventa veicolo di una maggiore quantità di infezioni respiratorie.
Fuggire nei weekend è una soluzione momentanea, ma non sempre e non per tutti è possibile. L’impegno ostinato della società civile è l’unico antidoto all’immobilismo delle istituzioni: anche se sono sempre pronte a stilare manciate di numeri su presunti investimenti e miglioramenti, il loro di impegno non è evidentemente, scientificamente, nei risultati neanche vicino alla sufficienza. Un gruppo di genitori milanesi sta combattendo con successo una battaglia a colpi di accessi agli atti di ricerche mai rese pubbliche perché troppo allarmanti, di controinformazione sul reale stato dell’inquinamento in città, promuovendo anche una petizione sensata per una Milano sostenibile (su www.genitoriantismog.it). Dateci un’occhiata.
Io, nel frattempo, non sono una madre razionale e l’aerosol la metto via. Ma la petizione la firmo.