Mondo

Un vulcano ben educato

Eyjafjalljoekull. Si pronuncia: ai-ia-fia-pla-ia-ku-dhiul. Più o meno. L’aprile scorso hai fatto il tuo dovere di vulcano ben educato, eruttando con eleganza ed efficacia. Grazie. Davvero grazie.

Sei riuscito a zittire i vari profeti, vaticinatori, lettori di frattaglie di pollo, di fondi di caffè, di sfere di cristallo variamente trasparenti. Sono mesi che nessuno parla più di CO2 e di Effetto Serra (che poi dovrebbe chiamarsi Effetto di Serra…).

Nessuno ha detto che il clima è impazzito, che le stagioni non sono quelle di una volta. Nessuno parla di siccità sicura o di alluvioni garantite. Perfino gli stregoni nazionali, avvolti in mantelli di pseudo-scienza, tacciono. A dire il vero continuano a comparire di tanto in tanto in TG serali per dare le loro “previsioni” certe e del tutto inutili, del tipo: “Il clima domani sarà generalmente coperto con ampie schiarite e possibili locali rovesci”, confondendo clima con il tempo meteorologico.

Per vostra informazione: il clima è l’elaborazione statistica di dati meteorologici quali temperatura, vento, precipitazioni, umidità, su un periodo almeno trentennale. Il tempo meteorologico si occupa dei fenomeni che avvengono nella parte bassa dell’atmosfera su un periodo non superiore alle due settimane.

Scusate la digressione. La CO2 pare non faccia più notizia. Avete notato che nessuno ha dato una qualsivoglia stima su quanta CO2, altri gas più o meno fetenti, sono stati immessi dal vulcano di cui sopra nell’atmosfera? Chissà come mai… Forse perché un vulcano che erutta produce molti più inquinanti in una settimana di tutto il parco circolante mondiale di SUV di ogni taglia in un anno?Forse perché hanno detto un sacco di sciocchezze.

Andate a cercare, la rete ha ottima memoria, cosa dicevano i cosiddetti esperti l’anno scorso a proposito di quest’anno: niente neve, poca pioggia, prossima desertificazione, grande siccità, ghiacciai che scompaiono… Balle. Utilizzo selettivo di dati parziali per raccontare ciò che non è. Non è vero che tutti i ghiacciai stanno restringendosi. Ce ne sono che crescono. Lo hanno sempre fatto. Da secoli e secoli.

Fare affermazioni sulla base di dati che riguardano gli ultimi dieci, venti anni quando si ha che fare con dinamiche con una durata temporale molto più lunga è disonesto e stupido. Come nel caso del buco dell’ozono, ricordate? Vera truffa. Prendete un muro spesso un metro. Al centro del muro togliete 20 centimetri di mattoni e verniciate la nicchia così ottenuta di nero. Fermate il primo che passa e ditegli di passare attraverso il muro perché dove c’è il nero c’è il buco. Vi prenderà per scemo. Eppure è proprio quello che è successo con la storia dell’ozono.

Prendete una foto da satellite scattata nell’opportuna lunghezza d’onda per fare vedere le concentrazioni dell’ozono. Dove la riduzione di concentrazione è massima, diciamo del venti per cento, per evidenziarla la colorate di nero. Poi dite che quello è un buco. Per aumentare l’effetto dichiarate che è provocato dall’uomo e dalle sue attività.

Dunque chiedete ai rispettivi Consigli Nazionali delle Ricerche il giusto, congruo, grosso finanziamento per analizzarne conseguenze e correttivi. Infine fate ricerca, andate per congressi e sarete felici. Dopo un po’, quando si esaurisce l’effetto sui Mass Media, trovate qualcos’altro che abbia le stesse caratteristiche: non si vede, è ovunque, fa malissimo e può avere conseguenze catastrofiche. Ad esempio la CO2 e ricominciate il gioco. Peccato che questa volta ci si è messo Eyjafjalljoekull a rompere le uova nel paniere. Pronto a scommettere che a breve uscirà fuori qualcos’altro d’insostenibiel che fa malissimo: metano, ossidi di zolfo, macchie solari… No, macchie solari no perché non si può dire che siamo noi a fare qualcosa di sbagliato…