ZZZIIPPPPP Trolley chiuso, si riparte La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio…
Eliminato, tiè. Possibile che gli italiani, mai messi calcisticamente così male, debbano sempre godere delle disgrazie altrui? Con la consueta imparzialità e un pizzico appunto di goduria, Alessandro Dell’Orto di Libero analizza la disfatta del Brasile. “La menavamo da dieci giorni sul Brasile all’italiana che sarebbe arrivato chissà dove… Ora abbiamo scoperto che, del gioco all’italiana, i verdeoro avevano preso anche i difetti”. Ma va? “I peggiori del nostro football e così Kakà e gli altri si sono sciolti alla prima difficoltà, hanno smesso di giocare, si sono dimostrati arroganti e poi psicolabili e confusi”. Niente altro?
Del resto, era chiaro a tutti come sarebbe finita fin dalla vigilia della partita. Solo Massimo Franchi di Tuttosport non lo aveva capito. Scriveva, prima del match: “Sostenuto anche dal tifo dell’inglese Mick Jagger, storico leader dei Rolling Stones, il Brasile affronta oggi pomeriggio l’ostacolo sinora più arduo nella sua cavalcata verso l’agognato hexa, ovvero il sesto titolo mondiale”. Chissà perché la cavalcata si è interrotta… Ce lo spiega Repubblica, con Fabio Pisanu: “Il terzo colpevole del fallimento verdeoro? E’ Mick Jagger, appena dichiaratosi tifoso del Brasile. Era in tribuna a Port Elizabeth, suo figlio accanto a lui vestito di verdeoro. Solo che la scorsa settimana era già stato spettatore delle eliminazioni delle sue Usa e Inghilterra”. Meglio che se ne stia chiuso dentro casa per un po’. Al massimo lo ospita Franchi a casa sua.
A proposito, oggi Mick Jagger era a vedere Germania-Argentina. Indovinate per chi tifava?
BAFANA BAFANA I nostri ragazzi Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…
La “rivoluzione” di Abete tiene banco. La Gazzetta gli sta col fiato sul collo (ma quanto durerà?). “Troppo poco, presidente” titola un editoriale di Andrea Monti. Sempre simpatico il direttore: “Ieri il presidente ha parlato. Ha annunciato una serie di provvedimenti non epocali tra cui spicca solo la limitazione immediata degli extracomunitari. Sarà contento Calderoli. Noi, francamente, un po’ meno: la montagna ha partorito un abetino”. Geniale.
Ma veniamo alla presentazione di Cesare Prandelli. Il Foglio nel suo imperdibile e (ahinoi) quotidiano resoconto dal “bar fogliante”, ci racconta le impressioni dei suoi redattori (che devono essere gli stessi che poi acquistano il giornale). “Pompili è attenta anche agli schemi di gioco, però: “Non mi piace, anche lui porta i capelli con leccata di mucca, elemento pregiudizievole”. Valensise è risolutiva come un’uscita di Lucio dall’area palla al piede: “Se usasse un altro shampoo per capelli grassi, senza tutto quell’untochiomato, sarebbe perfetto”. La stessa Valensise chiude il coro: “L’allenatore più fico è Dunga: anche se sembra strabico, per la palpebra sinistra calata, con la Seleçao ha dimostrato che ci vede benissimo”. Alla grande.
Massimo Cecchini non si è ancora ripreso dalla precoce eliminazione degli azzurri. Inviato dalla Gazzetta a seguire la presentazione di Prandelli, dimostra di essere in stato confusionale. “A Cesare…”, lo chiama una selva di ruggenti fotografi (ce lo vedete Lippi farsi apostrofare così?)”. No, infatti si chiama Marcello. Certo, fosse dipeso da Cecchini, nessun dubbio: avrebbe affidato la Nazionale a Bruno Conti, che in effetti cinque anni fa (ultima esperienza in panchina) quasi mandò in serie B la Roma. “Nella prima vita fu Marazico, nella seconda un rabdomante di talenti (chi???), nella terza un dirigente funambolo, abituato a fare miracoli piroettando a volte sull’orlo dell’abisso”. Quindi un trapezista.
SUDAFRICAL Alla scoperta del trash Africani maleducati! E non ci facciamo sempre riconoscere….
Notti Mondiali, puntata storica. Dopo due giorni costretti a casa, Costanzo e Galeazzi sono in forma smagliante. Si parla della sconfitta del Brasile. Galeazzi: “La squadra è implosa! Maurì, tu che ne pensi?”. Costanzo: “Non so se sai che una puntata di Testimoni e protagonisti presto sarà dedicata a Lippi…”. Lì per lì non si capisce il riferimento, poi inquadrano Gigi Marzullo, il conduttore di quella trasmissione, che ride compiaciuto. Galeazzi: “Vabbè Maurì, torniamo nel solco del Brasile. Io vado sul bridge del tecnico…”. Giustamente Marzullo non capisce. “A Marzù, nun me guarda’ così, questa mica è una trasmissione impalata come la tua…”. Paola Ferrari tenta di riportare tutti nel solco, ma sul serio. “Allora, che ne pensate del Brasile?”. Costanzo prende la parola: “Marzullo, si faccia una domanda e si dia una risposta”. E quello ci sta: “Ma, se mi chiedessi cosa mi è dispiaciuto di più, direi l’eliminazione del Ghana”. Costanzo, non contento: “Meglio perdere una passione o perdersi nella passione?”. Marzullo si perde nel suo sorriso ebete, Costanzo stranamente cambia argomento: “E comunque alziamo la voce: Mazzola for president”. Mazzola come al solito ride.
MAI DIRE MONDIALI Gli articoli impossibili Se l’italiano è un’opinione…
Calcio italiano in crisi? Nazionale senza uomini e idee? Prandelli alle prese con una vera e propria ricostruzione? Niente paura, basta che si rivolga a Giuliano Zincone. Anzi, se lo ha letto sul Sole 24 ore è già a metà dell’opera. “In questo frangente delicatissimo per la nazione, sento il dovere di rendermi utile, regalando qualche consiglio al nuovo ct Cesare Prandelli”. Ma mica da tifoso qualsiasi. “No, i miei saranno proprio suggerimenti tecnici, poiché mi onoro di essere un allenatore di calcio. Il mio curriculum è impeccabile. Quando facevo le medie, studiavo in un collegio dei gesuiti e giocavo da numero otto. Grazie alle mie eccelse qualità visionarie, i padri gesuiti mi incaricarono di ammaestrare la squadra elementare dei Piccolissimi, chiamata Dragoncina”. Ah, ecco. “Non era un impegno leggero”. Sì, certo. “Noi allenatori eravamo severamente selezionati…”. Prandelli, prenda nota.
SUDAFRICA MON AMOUR Silvia rimembri ancora Quando l’inviato diventa poeta…
Un uomo distrutto, un amante tradito. Lanfranco Pace ha preso molto male l’allontanamento del Brasile e si è sfogato con un lungo articolo sul Foglio. “Non so come c’è rimasto il Cav., che qualche giorno fa aveva detto a Lula che il Brasile ce l’ha praticamente in casa. So invece che centinaia di milioni di persone innamorate di un calcio unico al mondo sono senza più lacrime. Compreso il coglione che scrive: mi sento affranto per il sogno svanito, diminuito per la sconfitta della bellezza, incazzato nero con i bianchi tronfi che intorno a me dicono che non amano i negri, gli stranieri, e che vinca finalmente l’Europa. Se è questa l’Europa che vince, tenetevela, io oggi voglio essere mulatta a Ipanema”. Aiutatelo.
TROMBETTA A CHI? Premio vuvuzela, the winner is… Dacci oggi la nostra pernacchia quotidiana, il migliore del giorno
E noi a Melo je menamo, sì sì sì. La migliore del giorno, riportata da Repubblica, ce la regala Ronaldo. “Meglio che Melo non venga a fare le vacanze in Brasile”, scrive su Twitter. Quella che si chiama solidarietà tra colleghi.
VINCERE E VINCEREMO (perdere e perderemo…) Lui l’aveva pronosticato, certo…
Si è capito perché il polpo Paul azzecca tutti i pronostici. “Lo addestra Luciano Moggi”, scrive Gene Gnocchi sulla Gazzetta. Applausi. Infine, un pronostico da tenere a mente. “L’Olanda è già in finale, contro l’Uruguay vince al 99,99%, per dirla alla Mourinho”. Firmato Ivan Zazzaroni.
FORZA ITALIA!
Scritti, detti, deliri dei nostri inviati in Sudafrica
Brasile a casa tra goduria e disperazione, Prandelli si presenta, Abete non molla. Tra montagne e topolini, il Mondiale entra nella fase finale
e la nostra rubrica prosegue spietata!
ZZZIIPPPPP Trolley chiuso, si riparte
La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio…
Eliminato, tiè. Possibile che gli italiani, mai messi calcisticamente così male, debbano sempre godere delle disgrazie altrui? Con la consueta imparzialità e un pizzico appunto di goduria, Alessandro Dell’Orto di Libero analizza la disfatta del Brasile. “La menavamo da dieci giorni sul Brasile all’italiana che sarebbe arrivato chissà dove… Ora abbiamo scoperto che, del gioco all’italiana, i verdeoro avevano preso anche i difetti”. Ma va? “I peggiori del nostro football e così Kakà e gli altri si sono sciolti alla prima difficoltà, hanno smesso di giocare, si sono dimostrati arroganti e poi psicolabili e confusi”. Niente altro?
Del resto, era chiaro a tutti come sarebbe finita fin dalla vigilia della partita. Solo Massimo Franchi di Tuttosport non lo aveva capito. Scriveva, prima del match: “Sostenuto anche dal tifo dell’inglese Mick Jagger, storico leader dei Rolling Stones, il Brasile affronta oggi pomeriggio l’ostacolo sinora più arduo nella sua cavalcata verso l’agognato hexa, ovvero il sesto titolo mondiale”. Chissà perché la cavalcata si è interrotta… Ce lo spiega Repubblica, con Fabio Pisanu: “Il terzo colpevole del fallimento verdeoro? E’ Mick Jagger, appena dichiaratosi tifoso del Brasile. Era in tribuna a Port Elizabeth, suo figlio accanto a lui vestito di verdeoro. Solo che la scorsa settimana era già stato spettatore delle eliminazioni delle sue Usa e Inghilterra”. Meglio che se ne stia chiuso dentro casa per un po’. Al massimo lo ospita Franchi a casa sua.
A proposito, ieri Mick Jagger era a vedere Germania-Argentina. Indovinate per chi tifava?
BAFANA BAFANA I nostri ragazzi
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…
La “rivoluzione” di Abete tiene banco. La Gazzetta gli sta col fiato sul collo (ma quanto durerà?). “Troppo poco, presidente” titola un editoriale di Andrea Monti. Sempre simpatico il direttore: “Ieri il presidente ha parlato. Ha annunciato una serie di provvedimenti non epocali tra cui spicca solo la limitazione immediata degli extracomunitari. Sarà contento Calderoli. Noi, francamente, un po’ meno: la montagna ha partorito un abetino”. Geniale.
Ma veniamo alla presentazione di Cesare Prandelli. Il Foglio nel suo imperdibile e (ahinoi) quotidiano resoconto dal “bar fogliante”, ci racconta l
[Digitare una citazione tratta dal documento o il sunto di un punto di interesse. È possibile collocare la casella di testo in qualsiasi punto del documento. Utilizzare la scheda Strumenti casella di testo per cambiare la formattazione della citazione.]
e impressioni dei suoi redattori (che devono essere gli stessi che poi acquistano il giornale). “Pompili è attenta anche agli schemi di gioco, però: “Non mi piace, anche lui porta i capelli con leccata di mucca, elemento pregiudizievole”. Valensise è risolutiva come un’uscita di Lucio dall’area palla al piede: “Se usasse un altro shampoo per capelli grassi, senza tutto quell’untochiomato, sarebbe perfetto”. La stessa Valensise chiude il coro: “L’allenatore più fico è Dunga: anche se sembra strabico, per la palpebra sinistra calata, con la Seleçao ha dimostrato che ci vede benissimo”. Alla grande.
Massimo Cecchini non si è ancora ripreso dalla precoce eliminazione degli azzurri. Inviato dalla Gazzetta a seguire la presentazione di Prandelli, dimostra di essere in stato confusionale. “A Cesare…”, lo chiama una selva di ruggenti fotografi (ce lo vedete Lippi farsi apostrofare così?)”. No, infatti si chiama Marcello. Certo, fosse dipeso da Cecchini, nessun dubbio: avrebbe affidato la Nazionale a Bruno Conti, che in effetti cinque anni fa (ultima esperienza in panchina) quasi mandò in serie B la Roma. “Nella prima vita fu Marazico, nella seconda un rabdomante di talenti (chi???), nella terza un dirigente funambolo, abituato a fare miracoli piroettando a volte sull’orlo dell’abisso”. Quindi un trapezista.
SUDAFRICAL Alla scoperta del trash
Africani maleducati! E non ci facciamo sempre riconoscere….
Notti Mondiali, puntata storica. Dopo due giorni costretti a casa, Costanzo e Galeazzi sono in forma smagliante. Si parla della sconfitta del Brasile. Galeazzi: “La squadra è implosa! Maurì, tu che ne pensi?”. Costanzo: “Non so se sai che una puntata di Testimoni e protagonisti presto sarà dedicata a Lippi…”. Lì per lì non si capisce il riferimento, poi inquadrano Gigi Marzullo, il conduttore di quella trasmissione, che ride compiaciuto. Galeazzi: “Vabbè Maurì, torniamo nel solco del Brasile. Io vado sul bridge del tecnico…”. Giustamente Marzullo non capisce. “A Marzù, nun me guarda’ così, questa mica è una trasmissione impalata come la tua…”. Paola Ferrari tenta di riportare tutti nel solco, ma sul serio. “Allora, che ne pensate del Brasile?”. Costanzo prende la parola: “Marzullo, si faccia una domanda e si dia una risposta”. E quello ci sta: “Ma, se mi chiedessi cosa mi è dispiaciuto di più, direi l’eliminazione del Ghana”. Costanzo, non contento: “Meglio perdere una passione o perdersi nella passione?”. Marzullo si perde nel suo sorriso ebete, Costanzo stranamente cambia argomento: “E comunque alziamo la voce: Mazzola for president”. Mazzola come al solito ride.
MAI DIRE MONDIALI Gli articoli impossibili
Se l’italiano è un’opinione…
Calcio italiano in crisi? Nazionale senza uomini e idee? Prandelli alle prese con una vera e propria ricostruzione? Niente paura, basta che si rivolga a Giuliano Zincone. Anzi, se lo ha letto sul Sole 24 ore è già a metà dell’opera. “In questo frangente delicatissimo per la nazione, sento il dovere di rendermi utile, regalando qualche consiglio al nuovo ct Cesare Prandelli”. Ma mica da tifoso qualsiasi. “No, i miei saranno proprio suggerimenti tecnici, poiché mi onoro di essere un allenatore di calcio. Il mio curriculum è impeccabile. Quando facevo le medie, studiavo in un collegio dei gesuiti e giocavo da numero otto. Grazie alle mie eccelse qualità visionarie, i padri gesuiti mi incaricarono di ammaestrare la squadra elementare dei Piccolissimi, chiamata Dragoncina”. Ah, ecco. “Non era un impegno leggero”. Sì, certo. “Noi allenatori eravamo severamente selezionati…”. Prandelli, prenda nota.
SUDAFRICA MON AMOUR Silvia rimembri ancora
Quando l’inviato diventa poeta…
Un uomo distrutto, un amante tradito. Lanfranco Pace ha preso molto male l’allontanamento del Brasile e si è sfogato con un lungo articolo sul Foglio. “Non so come c’è rimasto il Cav., che qualche giorno fa aveva detto a Lula che il Brasile ce l’ha praticamente in casa. So invece che centinaia di milioni di persone innamorate di un calcio unico al mondo sono senza più lacrime. Compreso il coglione che scrive: mi sento affranto per il sogno svanito, diminuito per la sconfitta della bellezza, incazzato nero con i bianchi tronfi che intorno a me dicono che non amano i negri, gli stranieri, e che vinca finalmente l’Europa. Se è questa l’Europa che vince, tenetevela, io oggi voglio essere mulatta a Ipanema”. Aiutatelo.
TROMBETTA A CHI? Premio vuvuzela, the winner is…
Dacci oggi la nostra pernacchia quotidiana, il migliore del giorno
E noi a Melo je menamo, sì sì sì. La migliore del giorno, riportata da Repubblica, ce la regala Ronaldo. “Meglio che Melo non venga a fare le vacanze in Brasile”, scrive su Twitter. Quella che si chiama solidarietà tra colleghi.
VINCERE E VINCEREMO (perdere e perderemo…)
Lui l’aveva pronosticato, certo…
Si è capito perché il polpo Paul azzecca tutti i pronostici. “Lo addestra Luciano Moggi”, scrive Gene Gnocchi sulla Gazzetta. Applausi.
Infine, un pronostico da tenere a mente. “L’Olanda è già in finale, contro l’Uruguay vince al 99,99%, per dirla alla Mourinho”. Firmato Ivan Zazzaroni.