“Inizio del ventunesimo secolo. Qualcosa sta andando storto. La creatività individuale sta passando di moda. La musica sta diventando una continua ripetizione di cose già ascoltate. Gli scienziati corrono il rischio di non comprendere più le loro stesse ricerche.
A dire il vero, a essere considerata superata, non è solo la creatività individuale ma anche i singoli individui.
La folla è saggia. Le macchine, in particolare i calcolatori elettronici, non sono più strumenti utilizzati dalla mente umana – sono meglio degli umani.
Benvenuti nel mondo della rivoluzione digitale. Eppure cosa accade se, nonostante il web 2.0, nonostante l’Open Source, nonostante la saggezza delle masse e la creazione di Wikipedia, ciò che veramente conta sono le persone? Dopotutto, quando si inventò la stampa il “meccanismo” era ben meno importante degli autori.
Cosa accade se, svalutando gli individui, stiamo uccidendo la creatività, riciclando in modo continuo culture passate, rischiando nell’ingegneria e nella scienza una progettazione sempre più debole, perdendo democrazia e diminuendo la capacità di sviluppo in qualsivoglia ambito?”.
Fermi tutti. Non sono considerazioni mie. Non ricominciate a sparate sul pianista. Ho solo tradotto la presentazione dell’ultimo libro, anzi manifesto come recita il sottotitolo, di Jaron Lanier: “You Are Not a Gadget”.
Jaron Lanier, guru del mondo digitale, computer scientist, filosofo, docente, musicista con una collezione di oltre 700 strumenti musicali.
Secondo la Encyclopedia Britannica uno dei 300 massimi inventori nella storia: suo il concetto di “Realtà Virtuale” e suoi i primi ambienti e avatar immersivi.
Prospect e Foreign Policy lo annoverano fra i 100 intellettuali più importanti al mondo. Credenziali degne di rispetto.
“You are not a gadget” è un manifesto a supporto degli umani, una riflessione sugli sviluppi positivi e negativi nel design e nel pensiero vent’anni dopo l’invenzione del web. Libro controverso e affascinante, una difesa dell’individuo profondamente sentita, da un autore le cui competenze, conoscenze e percorso umano e professionale lo rendono unico nel commentare i modi di interazione della tecnologia con la nostra cultura.
Ne consiglio caldamente la lettura. Che sia lenta e attenta, facendo interagire in modo continuo, mente, pancia e cuore. Superando il fastidio che genera ricordando che l’autore è fra i più convinti sostenitori delle tecnologie e dei mondi digitali. Popolati da essere umani pensanti.
Consiglio totalmente disinteressato: non sono prezzolato e non prendo percentuali sulle vendite…
Andrea Aparo von Flüe
Fisico, docente universitario a Roma
Società - 6 Luglio 2010
“You are not a gadget”
“Inizio del ventunesimo secolo. Qualcosa sta andando storto. La creatività individuale sta passando di moda. La musica sta diventando una continua ripetizione di cose già ascoltate. Gli scienziati corrono il rischio di non comprendere più le loro stesse ricerche.
A dire il vero, a essere considerata superata, non è solo la creatività individuale ma anche i singoli individui.
La folla è saggia. Le macchine, in particolare i calcolatori elettronici, non sono più strumenti utilizzati dalla mente umana – sono meglio degli umani.
Benvenuti nel mondo della rivoluzione digitale. Eppure cosa accade se, nonostante il web 2.0, nonostante l’Open Source, nonostante la saggezza delle masse e la creazione di Wikipedia, ciò che veramente conta sono le persone? Dopotutto, quando si inventò la stampa il “meccanismo” era ben meno importante degli autori.
Cosa accade se, svalutando gli individui, stiamo uccidendo la creatività, riciclando in modo continuo culture passate, rischiando nell’ingegneria e nella scienza una progettazione sempre più debole, perdendo democrazia e diminuendo la capacità di sviluppo in qualsivoglia ambito?”.
Fermi tutti. Non sono considerazioni mie. Non ricominciate a sparate sul pianista. Ho solo tradotto la presentazione dell’ultimo libro, anzi manifesto come recita il sottotitolo, di Jaron Lanier: “You Are Not a Gadget”.
Jaron Lanier, guru del mondo digitale, computer scientist, filosofo, docente, musicista con una collezione di oltre 700 strumenti musicali.
Secondo la Encyclopedia Britannica uno dei 300 massimi inventori nella storia: suo il concetto di “Realtà Virtuale” e suoi i primi ambienti e avatar immersivi.
Prospect e Foreign Policy lo annoverano fra i 100 intellettuali più importanti al mondo. Credenziali degne di rispetto.
“You are not a gadget” è un manifesto a supporto degli umani, una riflessione sugli sviluppi positivi e negativi nel design e nel pensiero vent’anni dopo l’invenzione del web. Libro controverso e affascinante, una difesa dell’individuo profondamente sentita, da un autore le cui competenze, conoscenze e percorso umano e professionale lo rendono unico nel commentare i modi di interazione della tecnologia con la nostra cultura.
Ne consiglio caldamente la lettura. Che sia lenta e attenta, facendo interagire in modo continuo, mente, pancia e cuore. Superando il fastidio che genera ricordando che l’autore è fra i più convinti sostenitori delle tecnologie e dei mondi digitali. Popolati da essere umani pensanti.
Consiglio totalmente disinteressato: non sono prezzolato e non prendo percentuali sulle vendite…
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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Proprio perché sono una patriota metterò questa nazione in sicurezza, perché come dice la nostra Costituzione difendere la Patria è un sacro dovere del cittadino". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.