Vi piace scrivere facile? E allora sotto a chi tocca: dopo Domenech, Lippi e Dunga, ora sparano tutti contro Maradona. Emotivo, incompetente, malvestito, idiota. Ma non era un eroe?
ZZZIIPPPPP Trolley chiuso, si riparte La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio…
Al Foglio sono così contenti delle ginocchia della Moratti e del “ghe pensi mi” di Berlusconi, che discettano allegramente dell’eliminazione dell’Argentina e lo raccontano pure ai pochi lettori che hanno. L’elefante in persona, Giuliano Ferrara, dopo aver assistito al 4-0 della Germania ha preso carta e penna e scritto una lettera ai suoi redattori, anzi “grandi firme”. Ponendo interrogativi seri: “Quando diventerete grandi? Quando smetterete di tifare per quella squadra magnifica e mentecatta di bambini che è sempre stata l’Argentina?”. I redattori, Andrea Mercenaro e appunto Lanfranco Pace, rispondono con le dovute cautele. Mercenaro: “Amatissimo direttore….”. Pace: “Amado mio, per te come per Gilda ho fatto e farò di tutto…”. Ma le cose bisogna dirle, una volta per tutte. Mercenaro: “Che un giornale come il Foglio non capisca il Te Diegum, straccione che sia, sorprende”. Pace, giù duro: “Lo so che Maradona ti piace poco o punto, che è un caciarone dallo stile di vita improponibile, non ti vanno giù il tatuaggio del Che, le attrazioni infantili per Castro e Chavez ma Dio mio è come dire che Celine aveva le emorroidi e a Van Gogh puzzavano i piedi”. Quando ce vo ce vo, eh!
BAFANA BAFANA I nostri ragazzi Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…
Guest star di questa puntata, due che al Mondiale ci sarebbero voluti andare, ma basta guardarli per capire perché Dunga è arrivato alla canna del gas pur di non portarli. Ronaldinho e Adriano, un tempo coppia fissa dei locali milanesi, oggi si sfidano a distanza, a colpi di… pancia. Libero è impietoso. Pagina 43: “Se Dinho si vendesse al chilo…”. Pagina 44: “Imperatore col doppio mento”. Come era il detto? Omo de panza, omo de sostanza… A patto che Adriano si svegli. Pure Catapano e Cecchini della Gazzetta non scherzano. “Toc, toc. Adri, ti alzi? Toc, toc. Adri, ci sarebbe l’allenamento… Nulla da fare, l’Imperatore dorme il sonno dei giusti che, come si sa, è molto profondo”. E lasciatelo in pace!
SUDAFRICAL Alla scoperta del trash Africani maleducati! E non ci facciamo sempre riconoscere..
Fabrizio Biasin, da Libero.”A Blatter fermenta il cervello”. Che schifo! “Nel senso buono, per carità”. Ah, ecco. Francesco Perugini, sempre da Libero. “Il Mondiale del calcio, con le africane già fuori e l’Olanda favorita, ha risvegliato nei boeri il richiamo del sangue orange. E un pizzico di orgoglio bianco”. Aiuto.
MAI DIRE MONDIALI Gli articoli impossibili Se l’italiano è un’opinione…
Giampiero Galeazzi, sempre più protagonista a Notti Mondiali: “Vincono gli allenatori normali. Tu avevi mai sentito parlare di Lovs e Van Merckx?”. In effetti no, ma comunque Costanzo pensava ad altro. “C’hanno invitato due pantegane a cena. C’annamo Giampiè?”. 17 giugno, Spagna battuta. “Muchas Gracias Svizzera”. 23 giugno, Francia fuori. “Diego olè e Domenech tiè”. 4 luglio, Argentina eliminata dalla Germania. “Asfaltaten”. 5 luglio, vigilia delle semifinali. “Top, flop & boom”. Non sono fumetti, ma i titoli della Gazzetta dello Sport.
SUDAFRICA MON AMOUR Silvia rimembri ancora Quando l’inviato diventa poeta…
Il grande Tony Damascelli, prima firma del Giornale. “Che cosa è un Mondiale senza Uruguay? Una canzone che non ha parole, il buio di una notte senza stelle. Che cosa è un Mondiale con l’Uruguay? Melodia e luce celeste, dice il poeta di Montevideo, come la nostra nazionale”.
Stefano Boldrini, inviato della Gazzetta dello Sport, intervista Eduardo Galeano. “L’Uruguay sta vivendo un buon momento, di rinnovata energia, che il calcio sta alimentando perché siamo un popolo di calcio e i bambini quando nascono gridano gol”. Un po’ come Alberto Sordi in quel film (“Il marito”) in cui cercava di spiegare alla moglie la sua fede giallorossa: “Cara, nella culla il mio primo vagito fu forza Roma!”.
TROMBETTA A CHI? Premio vuvuzela, the winner is… Dacci oggi la nostra pernacchia quotidiana, il migliore del giorno
Ancora da Il Foglio, una miniera di curiosità. “Il Mondiale di calcio in Sudafrica delude molti tifosi, ma delizia gli appassionati di musica contemporanea più raffinata. Cosa è l’accordo che le vuvuzelas intonano nell’annunciare l’inizio delle partite? Molti se lo sono chiesto”. Moltissimi. “Il musicologo Nicola Sani rileva che è un breve concerto su una nota sola (il sì bemolle) con una vasta gamma di micro-variazioni (che mutano da un’esecuzione ad un’altra)”. Per fortuna mutano, sennò…
VINCERE E VINCEREMO (perdere e perderemo…) Lui l’aveva pronosticato, certo…
Mick Jagger è sparito, non ci resta che il polpo Paul (che ha pronosticato la Spagna contro la Germania!).
Maurizio Costanzo sulle possibilità che l’Olanda vinca il Mondiale. “Bisogna senti’ er porpo, no Tombolini, quello vero”. E Tombolini, già star a Notti Mondiali, si fa pure intervistare dalla Gazzetta dello Sport. Scrive Andrea Pugliese. “L’ex arbitro Daniele Tombolini ha avuto un’idea, mutuata dal calcio-balilla. Un’intuizione con cui, probabilmente, il gol di Lampard sarebbe stato visto”. Addirittura? Ma ecco la genialata del Tombo. “Creare una pendenza alle spalle del portiere, un dislivello di massimo 10 centimetri: il pallone picchiando sul terreno internamente, prenderebbe una traiettoria verso la rete. Mi è venuta in mente vedendo la fessura che c’è alle spalle del portiere nel calcio-balilla, che impedisce alla pallina di rientrare in campo”. Un genio, no?