Piccole meteorine crescono: alla Provincia di Napoli, Giovanna Del Giudice è il nuovo assessore alle pari opportunità e alle politiche giovanili della Giunta di Luigi Cesaro, il Presidente-parlamentare accusato dai pentiti di essere in rapporti con la camorra. Ventisei anni, iscritta alla facoltà di giurisprudenza, un passato da meteorina nel TG4 di Emilio Fede: la Del Giudice era una delle “Papi Girl” della scuola di formazione azzurra in cui Brunetta, La Russa e Denis Verdini allevavano veline per Bruxelles. Le parole di Veronica Lario, il «ciarpame senza pudore» denunciato dopo la festa per i 18 anni di Noemi Letizia a Casoria, ostacolarono la sua candidatura: «Non protesto, ma un po’ ci resto male. Avevo anche firmato dal notaio» dichiarò senza fare troppe polemiche all’indomani della sua esclusione la giovane soubrette con contratti da assistente parlamentare di ben tre senatori: Ghigo, Rizzotti e Picchetto. La sua “compostezza” fu premiata lo scorso marzo con una candidatura alle regionali ma, con 4000 voti, finì per essere la penultima dello schieramento azzurro. Peggio di lei, aveva saputo fare solo Emanuela Romano, ex animatrice del comitato “Silvio ci manchi” e frequentatrice con Francesca Pascale (oggi consigliere provinciale a Napoli, ndr) di Villa Certosa, che due mesi fa è stata nominata assessore comunale a Castellammare di Stabia. Una sorta di tressette a perdere, in cui vince chi arriva ultimo. Purché, giovane, bella e nelle grazie del Sultano. Una nuova tessera, nel processo di rinnovamento della classe dirigente del Popolo della libertà che continua ad attingere a piene mani dai book fotografici di Emilio Fede e di Rete 4, assurta ormai a nuova scuola di partito: vengono da lì la Del Giudice, il Ministro Carfagna e Chiara Sgarbossa, anche lei con una candidatura sfumata e un grosso credito da esigere. Senza contare che Noemi Letizia, mentre dichiarava «da grande vorrei entrare in politica» aveva già inviato le sue foto al fido amico del Premier.
«Siamo convinti che l’entusiasmo e la professionalità che i tre nuovi assessori portano in dote, rappresentino un valore aggiunto al processo di cambiamento che il Popolo della libertà ha riservato alla maggiore realtà demografica della regione» sono state le parole del sottosegretario Nicola Casentino, l’uomo incaricato da Berlusconi di sistemare tutte le “Papi girls” campane. Stavolta, però, è polemica nel centrodestra. La nomina della Del Giudice ha scontentato un po’ tutti: l’Udc esce dalla giunta provinciale, l’eurodeputata azzurra Erminia Mazzoni parla di «scelta mortificante», il suo collega Enzo Rivellini si chiede se «siamo su ‘Scherzi a parte’?». Cesaro, il Presidente amico prima di don Raffaele Cutolo poi di Silvio Berlusconi, risponde piccato alle critiche: «Giovane ed ex meteorina: e allora? L’ho premiata e non me ne pento affatto» ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno. D’altronde per uno che ha candidamente ammesso in un aula di Tribunale di aver fatto da ‘postino’ per donna Rosetta Cutolo non è poi un delitto nominare assessore della sua Giunta una delle predilette del Premier.