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FORZA ITALIA! E Galeazzi si comprò Paul

Scritti, detti, deliri dei nostri inviati in Sudafrica. Il polpo invecchiato, il grande ritorno di Cannavaro, l’attesa spasmodica del rutto libero… Cala il sipario sul Mondiale, ma non sulla nostra rubrica!

VINCERE E VINCEREMO (perdere e perderemo…) Lui l’aveva pronosticato, certo…

Prima di tutto, una notizia che ci getta nello sconforto. Apprendiamo dalla Gazzetta dello Sport, a firma Marco Degl’Innocenti: “Polpo Paul, ultima puntata”. Nooo, c’eravamo affezionati. “Una cosa è da escludere: che Paul possa tornare ad esibirsi all’Europeo in Polonia e Ucraina del 2012: adesso ha già 2 anni e mezzo e per un polpo è davvero molto vecchio. La loro vita media è di tre anni”.

Ma già si scaldano gli eredi. Racconta Piergiorgio Lucioni sul Corsera: “E dopo Paul ecco aragoste, panda è scimpanzè”. Menomale, ora siamo più tranquilli. “L’aragosta Paula, felice ospite dell’acquario di O Grove, in Galizia, ha optato per un succulento menù battente bandiera spagnola. Harry, coccodrillo di 700 chili del parco di Darwin, in Australia, in un minuto ha scelto di divorare un pollo giallorosso. Poco incline ai tulipani è pure il panda thailandese Lin Ping, nutritosi del latte di una ciotola spagnola. Ma Sneijeder & Co non hanno perso tutte le speranze. Dallo loro infatti hanno lo scimpanzè Pino: in Estonia si è gettato tra arachidi e banane nella cassa olandese”. Della serie – conclude Lucioni – Olanda e Spagna, purché se magna”.

La Spagna comunque è fiduciosa. Sempre dal Corriere della Sera: “Più che i pronostici del polpo Paul – scrive Alberto Costa – a rendere cautamente ottimisti gli spagnoli è l’assenza del premier Zapatero, che non ha la fama di portafortuna”.

Ora che il Mondiale è finito, che ne sarà di Paul? Gene Gnocchi sulla Gazza ha un’idea: “Si mette male per il polpo. L’ha comprato Galeazzi”.

ZZZIIPPPPP Trolley chiuso, si riparte La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio…

E che ne sarà di noi senza i dibattiti de Il Foglio? Senza quello scambio di affettuosità tra direttore e inviati? Un lettore (Paolo Barrocci) scrive al direttore: “Lanfranco Pace insiste nel suo mood antieuropeo, e arriva a scrivere che “l’Olanda fa bellamente cagare”. Ma che fumavano, negli anni Sessanta?”. La risposta di Ferrara è quella che si chiama difesa del proprio redattore: “Il fumo dà umorismo e perfino lucidità. Qui siamo ad allucinazioni alcoliche. Il mio amato finto straccione, che in Italia tifa il pasciuto Milan e schifa le squadre sotto la linea gotica, fronteggia contro Lincoln con diffamazioni del barbaro e secolare nemico. Dannato sudista”. C’è da dire che è tutto così interessante…

BAFANA BAFANA I nostri ragazzi Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro…

Dal Corsport: “Balotelli fa sapere a Prandelli che con lui e Cassano potrà stare tranquillo e risolverà tutti i problemi”. Bene, siamo sulla strada giusta.

Intanto, un notizione: Cannavaro riconsegnerà la Coppa! Gaia Piccardi del Corsera è entusiasta, chissà di cosa poi: “Nel bene e nel male, finché eliminazione non vi separi: Fabio Cannavaro e la Coppa del Mondo. Il capitano è tornato sul luogo del delitto”. E’ così romantico… “Quell’alchimia di cuore e polpacci che ancora oggi chiama la coppa “bambina”. Quell’alchimia sarebbe lui, Cannavaro, il quale sembra però piuttosto perplesso: “Sarà strano ed emozionante doverla lasciare lì, a bordo campo, non ho ancora deciso se le parlerò, la bacerò o semplicemente la saluterò col pensiero”. Parlaci Fabio, e poi dicci che ti risponde.

Maurizio Crosetti di Repubblica tratta la cosa con più distacco, giustamente: “Cannavaro trasporterà la coppa dentro lo stadio: da campione del mondo a portaborse, sono soddisfazioni”.

Infine, prima che cali il sipario, un’avvertenza a tutti gli italiani, firmata Gianni Mura, il Maestro: “Previsione riguardante l’Italia e le sue abitudini: vinca la Spagna o l’Olanda, se ci vogliamo ispirare a loro dobbiamo calcolare qualche anno di lavoro in profondità per metterci almeno in pari, quindi, non si copia”. Capito Abete?

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Libero non poteva concludere il Mondiale se non nel suo stile, quello di Tommaso Lorenzini. “Ci siamo, alla grande, finalissima dei campionati del Mondo. Come? Chi se ne frega, tanto non c’è l’Italia? E allora?”. Lorenzini non è d’accordo, vuole la massima attenzione e per la finale ha un programma formidabile: “E allora giù, tutti a sedere, con birra e rutto libero (la frittatona di cipolle, no?, ndr), dedicato dal profondo a quelli che ce l’hanno menata per un mese dicendoci che avevano le idee chiare”. Lui, invece, ha chiara la digestione.

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Ulteriore aggiornamento dalla Gazzetta dello Sport.

Dopo questa formidabile cinquina:

17 giugno, Spagna battuta. “Muchas Gracias Svizzera”.

23 giugno, Francia fuori. “Diego olè e Domenech tiè”.

4 luglio, Argentina eliminata dalla Germania. “Asfaltaten”

5 luglio, vigilia delle semifinali. “Top, flop & boom”.

8 luglio, dopo la semifinale Spagna-Germania: “Spagna sei guapa!”.

Avevamo chiesto un titolo in italiano…

Eccoci serviti, pure con rima baciata:

11 luglio, giorno della finalissima: “Olanda o Spagna, il calcio ci guadagna”.

Da notare che i tentacoli del polpo Paul stringono la d e l’ultima a di guadagna. Era la prima pagina della Gazzetta dello Sport, un tempo un giornale autorevole.

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C’eravamo quasi arresi all’astinenza. Ma poteva mancare lui nel giorno della finalissima? Certo che no. E allora, signore e signori, ecco a voi la presentazione della finale a cura di Marco Bucciantini, inviato de L’Unità: “Trenta giorni fa davanti allo stadio fatto a ciotola vedemmo Zakhele Sigcawu, anziano guerriero ancora forte, sgozzare una vacca e mostrare il sanguinario sacrificio a 300 colleghi stregoni associati in sindacato (…). I tipacci bruciarono – e forse fumarono – anche fasci d’erba propizia. Davanti al cadavere dell’animale, Zakhele urlò al suo Dio e al sindacato che lo stadio era liberato dal male, e che i mondiali potevano cominciare, confermando che solo chi vede Dio vede anche il demonio”. Vi assicuriamo che nelle ultime cinque righe del pezzo parla anche di Spagna-Olanda.

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Olanda-Spagna sarà anche una sfida reale! Nobile, in effetti, l’attacco di Filippo Ponticello della Gazzetta dello Sport: “Non hanno mai cantato con Pupo a Sanremo. E prima di mettersi una corona sulla testa hanno un appuntamento a Johannesburg: Felipe di Spagna e Guglielmo Alessandro d’Olanda si incontreranno stasera al Soccer City Stadium”. Con rampolli e rampollini al seguito, eh. “Sono da giorni in Sudafrica e hanno scoperto che per far divertire le figlie non servono giocattoli, ma solo vuvuzelas”. Non ce ne libereremo mai!