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Banalità di un primo ministro

Le foto sui giornali non dicono la verità, piuttosto raccontano come una persona, o una parte della società vogliono rappresentarsi. L’immagine di Tony Blair che prende la metro come un normale londinese è probabilmente una bugia pietosa, una foto montata ad arte, ma descrive molto bene il rapporto tra i sudditi del Regno unito e il potere.

Quando Brown ha combattuto la sua ultima, perdente campagna elettorale, ci ha tenuto a ribadire che lui è “uomo della middle class”, non un privilegiato, che è un onesto lavoratore come tanta parte della società a cui chiedeva il voto. Quando poi David Cameron a inizio maggio è stato eletto primo ministro, ha stupito perfino gli inglesi. Semplicemente chiedendo di poter coprire a piedi i pochi passi che separano il n.10 di Downing Street, dove istituzionalmente risiede, dalla Camera dei Comuni, ha dato un segnale chiaro e efficace. Il premier ha evitato di trasmettere la benché minima manifestazione di arroganza.

Lo hanno fotografato a camminare per strada come un normale cittadino della capitale che vada da un ufficio all’altro. Motivi di sicurezza gli impongono di fare attenzione, e di non mettere a rischio la propria incolumità né quella delle persone che lavorano al suo fianco. Probabilmente anche quell’immagine rappresenta un’icona ad uso dei media, quando in realtà Cameron la sua passeggiata già non se la può più permettere. Essere senza sirene, auto blu o bagno di popolo almeno per il primo giorno da premier dà un’idea pulita. Sarebbe bello importarla, questa modestia del potere.