Senatore Gianrico Carofiglio (Pd) nella sua esperienza di magistrato e deputato le è mai capitato di essere invitato ad un convegno da questo ‘Centro studi giuridici per l’integrazione europea’ di Pasquale Lombardi e oggi al centro dell’inchiesta sulla nuova P2?
‘Guardi io ricevo centinaia di inviti e per banali ragioni di mancanza di tempo devo rifiutarli quasi tutti. Non ricordo tutte le associazioni che mi invitano ma francamente mi sento di escludere di essere mai stato contatto da questo cosiddetto centro studi’.
Ne ha mai sentito parlare?
‘Solo in questi giorni, a proposito dell’indagine in corso’.
Ma un magistrato non dovrebbe informarsi prima su chi organizza un convegno?
‘Sarebbe una buona regola. Chiedersi chi ti invita e perchè ti invitano? Ma anche tra i magistrati, a volte, prevale il narcisismo individuale’.
Lei come si comporta?
‘Oggi da parlamentare avrei meno vincoli rispetto a quando facevo il magistrato, ma continuo a comportarmi come prima: pretendo sempre di sapere chi organizza, chi è presente tra i relatori e se possibile anche chi ci sarà tra il pubblico invitato’.
Perchè ha avuto degli incontri spiacevoli?
‘Una volta mi è capitato nell’aula magna di una università, durante una tavola rotonda in cui ero relatore, che tra il pubblico vi fosse una persona da me indagata. Peraltro non successe nulla di spiacevole. Questo signore ascoltò educatamente, non fece interventi e se ne andò senza disturbare’.
Ma ci sono regole stabilite dal Csm o dall’Anm sulla partceipazione di un magistrato ad un convegno?
‘Se si tratta della semplice partecipazione ad un dibattito, vale il richiamo all’art.21 della Costituzione. Libertà di manifestazione del pensiero, salvo il divieto di parlare delle indagini in corso. Se la partecipazione implica una retribuzione, vale la regola di comunicare al Csm in anticipo l’oggetto del convegno e quanto si percepirà e aspettare poi l’eventuale autorizzazione o meno al convegno pagato’.
E per i convegni dove si è ospiti tutto pagato in hotel a 4 o 5 stelle?
‘Il fenomemo esiste e non bisognerebbe neanche fare troppi moralismi. Non c’è una regola precisa ma sarebbe opportuno che i magistrati usassero il massimo della cautela anche nella scelta dei propri interlocutori in dibattitti pubblici e privati. C’è una immagine di decoro e indipendenza che va sempre salvaguardata. Io ad esempio quando ero invitato ai convegni o alle tavole rotonde facevo i miei accertamenti sull’organizzazione e al minimo dubbio sulla trasparenza del convegno e sugli invitati, rifiutavo’.
Se un magistrato intuisce che quel pernottamento può arrivare a costare anche 500, mille euro, il magistrato potrebbe optare di pernottare in una caserma dei carabinieri come in alcuni casi è successo?
‘E’ difficile parlare in astratto. Dipende molto da chi organizza l’evento. Se vengo invitato a un convegno delle Nazioni Unite potrò considerare eticamente discutibile che l’incontro si svolga in un hotel cinque stelle lusso ma andarmene a dormire dai carabinieri sarebbe forse eccessivo. Se l’invito viene da un’associazione dal pedigree ambiguo, probabilmente sarebbe meglio non accettare l’invito, senza aspettare di vedere l’albergo’.
Questo fenomeno dei convegni è paragonabile in qualche modo a quello di certi convegni per i medici pagati dalle case farmaceutiche?
‘Francamente non credo. Una deriva analoga c’è probabilmente nel campo dell’assegnazione degli arbitrati che, è bene ricordarlo, sono vietati ai giudici ordinari e inspiegabilmente consentiti ai giudici amministrativi. Gli arbitrati sono fonte di veri e propri arricchimenti e appannano gravemente l’immagine di indipendenza e imparzialità’.
Giustizia & Impunità
Carofiglio: magistrati, verificate prima di accettare un invito ad un convegno a 5 stelle
Senatore Gianrico Carofiglio (Pd) nella sua esperienza di magistrato e deputato le è mai capitato di essere invitato ad un convegno da questo ‘Centro studi giuridici per l’integrazione europea’ di Pasquale Lombardi e oggi al centro dell’inchiesta sulla nuova P2?
‘Guardi io ricevo centinaia di inviti e per banali ragioni di mancanza di tempo devo rifiutarli quasi tutti. Non ricordo tutte le associazioni che mi invitano ma francamente mi sento di escludere di essere mai stato contatto da questo cosiddetto centro studi’.
Ne ha mai sentito parlare?
‘Solo in questi giorni, a proposito dell’indagine in corso’.
Ma un magistrato non dovrebbe informarsi prima su chi organizza un convegno?
‘Sarebbe una buona regola. Chiedersi chi ti invita e perchè ti invitano? Ma anche tra i magistrati, a volte, prevale il narcisismo individuale’.
Lei come si comporta?
‘Oggi da parlamentare avrei meno vincoli rispetto a quando facevo il magistrato, ma continuo a comportarmi come prima: pretendo sempre di sapere chi organizza, chi è presente tra i relatori e se possibile anche chi ci sarà tra il pubblico invitato’.
Perchè ha avuto degli incontri spiacevoli?
‘Una volta mi è capitato nell’aula magna di una università, durante una tavola rotonda in cui ero relatore, che tra il pubblico vi fosse una persona da me indagata. Peraltro non successe nulla di spiacevole. Questo signore ascoltò educatamente, non fece interventi e se ne andò senza disturbare’.
Ma ci sono regole stabilite dal Csm o dall’Anm sulla partceipazione di un magistrato ad un convegno?
‘Se si tratta della semplice partecipazione ad un dibattito, vale il richiamo all’art.21 della Costituzione. Libertà di manifestazione del pensiero, salvo il divieto di parlare delle indagini in corso. Se la partecipazione implica una retribuzione, vale la regola di comunicare al Csm in anticipo l’oggetto del convegno e quanto si percepirà e aspettare poi l’eventuale autorizzazione o meno al convegno pagato’.
E per i convegni dove si è ospiti tutto pagato in hotel a 4 o 5 stelle?
‘Il fenomemo esiste e non bisognerebbe neanche fare troppi moralismi. Non c’è una regola precisa ma sarebbe opportuno che i magistrati usassero il massimo della cautela anche nella scelta dei propri interlocutori in dibattitti pubblici e privati. C’è una immagine di decoro e indipendenza che va sempre salvaguardata. Io ad esempio quando ero invitato ai convegni o alle tavole rotonde facevo i miei accertamenti sull’organizzazione e al minimo dubbio sulla trasparenza del convegno e sugli invitati, rifiutavo’.
Se un magistrato intuisce che quel pernottamento può arrivare a costare anche 500, mille euro, il magistrato potrebbe optare di pernottare in una caserma dei carabinieri come in alcuni casi è successo?
‘E’ difficile parlare in astratto. Dipende molto da chi organizza l’evento. Se vengo invitato a un convegno delle Nazioni Unite potrò considerare eticamente discutibile che l’incontro si svolga in un hotel cinque stelle lusso ma andarmene a dormire dai carabinieri sarebbe forse eccessivo. Se l’invito viene da un’associazione dal pedigree ambiguo, probabilmente sarebbe meglio non accettare l’invito, senza aspettare di vedere l’albergo’.
Questo fenomeno dei convegni è paragonabile in qualche modo a quello di certi convegni per i medici pagati dalle case farmaceutiche?
‘Francamente non credo. Una deriva analoga c’è probabilmente nel campo dell’assegnazione degli arbitrati che, è bene ricordarlo, sono vietati ai giudici ordinari e inspiegabilmente consentiti ai giudici amministrativi. Gli arbitrati sono fonte di veri e propri arricchimenti e appannano gravemente l’immagine di indipendenza e imparzialità’.
GIUSTIZIALISTI
di Piercamillo Davigo e Sebastiano Ardita 12€ AcquistaArticolo Precedente
Anm, Palamara: “Questione morale nella magistratura”
Articolo Successivo
Marra: “Pronto Lombardi? Ci facciamo anche a Berruti”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Giustizia & Impunità
Delmastro condannato a otto mesi per il caso Cospito. Le opposizioni: “Si dimetta”. Ma Meloni lo blinda: “Sconcertata da sentenza”. Schlein: “Parole eversive”
Mondo
Israele, 5 bombe sui bus: “Esplose in anticipo, erano vuoti”. I sospetti sui battaglioni della Cisgiordania. Hamas espone bare degli ostaggi
Cronaca
Le condizioni di Papa Francesco in “lieve miglioramento”. Il cardinale Ravasi: ‘Dimissioni? Potrebbe farlo’
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Tweet invecchiati male: un sottosegretario alla giustizia che attacca i magistrati che lo condannano. E la Meloni sta con lui. Dalla Repubblica delle Banane è tutto". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando un tweet di Andrea Delmastro del 2015 in cui scriveva: "Renzi contro la magistratura. Esiste qualcosa che non sappia di berlusconismo con 20 anni di ritardo? #figliodiberlusconi".
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Lo scontro tra i ministri Lollobrigida e Piantedosi sulla vicenda Bari conferma l’arroganza e lo scarso senso dello Stato di questa destra. Un esponente come Lollobrigida avrebbe preteso, fuori da ogni regola e ignorando il lavoro della Commissione di accesso, di imporre al Ministro dell’Interno lo scioglimento del Comune di Bari. Fin dall’inizio la destra si è comportata in questo modo, ma tutto ha dimostrato l’infondatezza di queste accuse e manovre, il lavoro importante contro le mafie svolto da sindaco De Caro e presidente Emiliano. Non può essere che un ministro come Lollobrigida si comporti in questo modo. Chiameremo il Governo a risponderne”. Così il capogruppo Pd in commissione Antimafia Walter Verini.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Il sottosegretario alla giustizia Delmastro, condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici, ha dichiarato di non volersi dimettere. È senza vergogna. Se ne vada e lo faccia il prima possibile. Le istituzioni sono una cosa seria, non la proprietà privata di qualcuno”. Così sui social Antonio Misiani della segreteria del Partito Democratico.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - I carabinieri hanno raccolto tutte le dichiarazioni rese dagli staff e direttamente dagli imprenditori contattati dal gruppo di truffatori che usando il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto hanno tentato raggiri milionari. La banda ha contattato almeno una decina delle famiglie più note e ricche in Italia, tra cui Massimo Moratti (l'unica vittima che ha denunciato il raggiro subito), Marco Tronchetti Provera, esponenti delle famiglie Beretta, Del Vecchio, Caprotti e Della Valle, lo stilista Giorgio Armani.
Una volta sentiti dai militari non tutte le persone che hanno risposto alle telefonate del finto ministro o del sedicente generale hanno deciso di sporgere denuncia. La procura di Milano che indaga sulle truffe sta proseguendo il lavoro sul fronte internazionale, per capire i movimenti bancari del denaro recuperato, mentre restano due gli indagati stranieri per associazione per delinquere finalizzata.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.