“Un’accelerazione del rientro dagli squilibri nei conti pubblici è indispensabile”, secondo il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, i cui risultati “si potranno valutare solo nei prossimi mesi”. L’effetto “sulla ripresa sarà positivo se il risanamento contribuirà a ridurre gli spread sui titoli sovrani”. Parlando della manovra economica, Draghi ha sottolineato come fosse “inevitabile agire al più presto. Consumi e investimenti restano deboli, perché i redditi reali ristagnano, le prospettive di occupazione sono incerte”. Nella relazione all’Abi, il governatore ha sottolineato come “il riordino dei conti pubblici e la crescita sono, insieme, condizioni essenziali per la stabilità finanziaria”. All’obiettivo “della crescita va orientata la necessaria ricomposizione dell’intero bilancio pubblico”. E per Draghi “muovono in questa direzione le riforme già avviate nella pubblica amministrazione e quelle che innalzeranno l’età di pensionamento”. Inoltre, secondo Draghi, “il contenimento dell’evasione fiscale può essere un importante leva di sviluppo se correlato alla riduzione delle aliquote gravanti sui contribuenti onesti”. Bisogna poi evitare che “i debiti commerciali e quelli delle aziende di servizi pubblici controllate dalle amministrazioni non diventino strumento di aggiramento dei vincoli di bilancio”.
Draghi ha poi esortato le banche a “essere più vicine alle pmi” perché “la sensazione è che molte di queste imprese dicono che la domanda non è soddisfatta”. Sebbene le statistiche dicano che l’offerta di credito da parte delle banche stia riprendendo, un’analisi condotta con metodi diversi “indica che la situazione è un poco diversa e che mentre la domanda di credito da parte delle imprese aumenta”, specie quelle che stanno riprendendo le esportazioni, “molte Pmi dicono che questa domanda non è soddisfatta”.