Il premier contro i delatori: da 3 a 5 milioni di euro per chi denuncia le gole profonde che 'spifferano' alla stampa
E la situazione dentro il Pdl deve essere veramente grave, se – riferisce sempre Libero – “i manifesti campeggiano a caratteri cubitali nel Pdl. Spioni wanted, dead or alive”. Segue prezioso elenco di tutte le occasioni in cui il portavoce Bonaiuti è stato “costretto ad inseguire virgolettati su virgolettati attribuiti al presidente del Consiglio, che vengono smentiti un giorno sì e l’altro pure”. Ma quello che dà veramente fastidio al premier, ci racconta il quotidiano di Maurizio Belpietro è “quando le frasi sono vere”.
Ora, che Berlusconi avesse un problema con la libertà di informazione lo aveva detto lui stesso in diverse occasioni – ultima l’esternazione sulla “libertà di stampa diritto non assoluto” – ma che il presidente del Consiglio non sopportasse di rileggersi – e di doversi smentire – è l’ultimo segnale di un Cesare che non si fida più di nessuno, che vede tradimenti dietro ogni angolo e che ha nella stampa un pericoloso alleato dei suoi nemici interni. Ovvero, per dirla ancora con Libero: “Paradosso vuole che il re dei media non si sia mai preso con i giornali, compresi quelli amici e parenti”. Purtroppo, a volerla leggere, la cura del “paradosso” sembra essere più grave della malattia: se non puoi rendere fedeli nemmeno i tuoi, allora comprali.