Sconcertato dalla violenta crociata contro i falsi invalidi messa in moto negli ultimi mesi dalla magistratura politicizzata e amplificata dal megafono della stampa comunista, ho deciso di condividere con voi qualche appunto che ho messo da parte per me nel caso in cui non sarò eletto al Parlamento Europeo.
Se vi sorprendessero a zigzagare con il vostro SUV a 150 Km/h tra gli zainetti di una scolaresca elementare in gita e se ciò venisse frettolosamente giudicato da un agente troppo zelante come incompatibile con la vostra pensione di cecità totale permanente è bene tenere a mente un paio di cose.
Piccola premessa. Se vi accorgeste in tempo della presenza delle forze dell’ordine potete provare a portare avanti la finzione. Tamponate decisi la prima auto che vi capita a bersaglio: è la prova che siete ciechi. Se avete paura di farvi male ripiegate su qualcosa di più morbido: un pedone (meglio se di schiena, in questo modo eviterete quei fastidiosi segni di unghie sul cofano). Se non aveste il tempo di uccidere una vecchia che attraversa sulle strisce accostate e la parola d’ordine sia una sola: negare, negare, negare.
Per prima cosa, assumendo un atteggiamento tra il meravigliato e l’indignato, spiegate di aver sempre goduto di ottima salute e che la pensione vi è stata assegnata a vostra insaputa. Se non avete la faccia da culo di un qualunque ministro per lo sviluppo economico e non riuscite a spararla così grossa attingete al repertorio classico: gridate al miracolo e scendete dall’auto come se la vista vi fosse tornata 30 secondi prima. Così facendo dovreste evitare la galera ma finireste in un programma di Barbara D’Urso. A voi valutare quale punizione sia più sopportabile.
In ogni caso evitate sempre qualunque tentativo di corrompere l’agente: se non siete tra le quattro più alte cariche dello Stato avete poche possibilità di farla franca. Certo, potete sempre provare ad ammorbidirlo attraverso il vostro legale inglese, ma se vi andrà male sarà difficile tirarla per le lunghe in modo da usufruire della prescrizione.
Fate tesoro di questi piccoli accorgimenti ed eviterete l’umiliazione di finire in un servizio del Tg1. A meno che Minzolini non debba a voi la sua carriera: in quel caso il suo editoriale farebbe il culo a raviolo all’agente che ha osato fermarvi.