Fare piena luce sulla stagione delle stragi. Lo scrive il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato ad Agnese Borsellino. “I risultati conseguiti grazie all’impegno di magistrati e forze dell’ordine vanno integrati da uno sforzo costante e coerente della società civile nell’opporsi ad atteggiamenti di collusione e indifferenza rispetto al fenomeno mafioso. altrettanto indispensabile è il convinto e forte sostegno alle nuove indagini in corso sulla terribile stagione delle stragi che sconvolse il Paese nei primi anni novanta”. Ha scritto Napolitano, ricordando il giudice assassinato dalla mafia 18 anni fa. “Con armonia d’intenti e pieno spirito di collaborazione – sottolinea Napolitano – le istituzioni tutte debbono contribuire a fare piena luce su quegli episodi rispondendo così all’anelito di verità e giustizia che viene innanzitutto da chi, come lei e i suoi famigliari, è stato colpito negli affetti più cari, ma nello stesso tempo e più che mai dall’intero Paese”.
Napolitano, si legge in una nota diffusa dal Quirinale, ha avuto oggi “affettuose telefonate” con Agnese Borsellino e Maria Falcone a cui il Capo dello Stato ha rinnovato “sentimenti di viva solidarietà e profonda indignazione all’indomani dell’atto provocatorio e vandalico dello sfregio delle statue di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone e in occasione dell’odierno anniversario, che esalta la memoria sempre viva dei due eroici magistrati”. Nel messaggio alla sorella del giudice Borsellino Napolitano sottolinea come “alla esperienza professionale, alla dirittura morale e all’impegno coraggioso spinto fino all’estremo sacrificio, Paolo Borsellino affiancava la convinzione che il contrasto alla criminalità non si esaurisce nell’opera di repressione, ma richiede un movimento culturale che promuova, specie nei giovani, crescente fiducia nello stato di diritto”. “I risultati conseguiti grazie all’impegno di magistrati e forze dell’ordine – prosegue Napolitano – vanno integrati da uno sforzo costante e coerente della società civile nell’opporsi ad atteggiamenti di collusione e indifferenza rispetto al fenomeno mafioso”.
“Nel diciottesimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini e donne addetti alla sua tutela – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina – desidero far giungere a lei, gentile signora, ai suoi figli e ai famigliari degli agenti di scorta il mio pensiero commosso e partecipe”, conclude Napolitano.