Il teatro, la letteratura e soprattutto le narrazioni per bambini, non abbandonano mai gli animali, neanche l’estate: come protagonisti, specchio, agenti di propaganda parlanti pensanti, molto bestiali, eppure più umani dell’uomo. È sempre stato così e sempre più è così. C’hanno scritto trattati, e sulle scene da anni ormai (Sanzio docet) i mezzo conigli mezzo uomini mezzo pesci cervi e orsi soppiantano i pulcinella (per fortuna). Incontriamo ora il cane sulla locandina del VolterraTeatro (i teatri dell’impossibile, 19 luglio – 1 agosto) giunto alla sua XXIV edizione, che annuncia Hamlice – saggio sulla fine di una civiltà come suo appuntamento centrale, nel carcere dove da anni lavora Armando Punzo…
È un cane mascherato, uno sparuto zorretto, invitante in fondo con quel suo sottotitolo animalidapalcoscenico . Sembra fare da contraltare al cane con la maschera a gas che campeggiava invece sulla locandina di Santarcangelo 40 partecipa anche tu se hai coraggio!
Cani che ci invitano e ci sfidano. Mordono e fuggono al nostro maldestro fischiare, stanno tra i piedi e ci sbarrano la strada. Migliori amici o sciacalli, abbandonati o nutriti a cornetti con la crema. Presi con niente, una carezza e un ricovero, come succede ai teatranti e gli artisti.
Manco i cani! Come si dice a Roma quando le condizioni scendono sotto ogni standard praticabile. Manco i cani, diceva un regista amico mentre mi chiedeva consiglio se accettare o meno di lavorare due mesi per 800 euro lordi… sarebbe potuto essere anche un conduttore radiofonico, un “professore a contratto”, un redattore, insomma uno qualsiasi dei lavoranti intellettuali costretti a compensi “da cani”.
Approfittare delle passioni altrui è sleale, cani o uomini che sia. Perché vota al cinismo.