Le vendite al dettaglio a maggio sono calate dell’1,9% su base annua e dello 0,3% su base mensile. L’impietosa foto dei consumi degli italiani la scatta l’Istat. L’istituto sottolinea che si tratta di un “risultato negativo”, il secondo consecutivo, spalmato omogeneamente a livello tendenziale sia sul comparto alimentare (-2%), che su quello non alimentare (-2%).
Si tratta di una diminuzione che deriva da variazioni negative relative sia alle vendite della grande distribuzione sia a quelle imprese operanti su piccole superfici (rispettivamente -0,5% e -2,9%). Nella grande distribuzione le vendite dei prodotti alimentari e quelle dei prodotti non alimentari sono diminuite, rispettivamente, dello 0,8% e dello 0,2%. Anche per i piccoli negozi, che hanno segnato il calo maggiore, entrambi i comparti hanno registrato una variazione negativa: -3,9% per gli alimentari e -2,7% per i non alimentari. Guardando più da vicino la grande distribuzione, su base annua si registrano risultati negativi per tutte le tipologie di impresa, con la sola eccezione degli esercizi specializzati (+0,7%). Tra gli esercizi non specializzati, gli ipermercati hanno segnato la flessione più ampia (-1%) e i supermercati quella più contenuta (-0,5%). Focalizzandosi sulle dimensioni delle imprese, in termini tendenziali quelle piccole (fino a cinque addetti) hanno subito un calo del 3,1%, quelle medie (dai 6 ai 49 addetti del 3,3%) e al contrario le imprese più grandi (con almeno 50 addetti) hanno messo a punto un lieve aumento dello 0,1%.
Non solo i prodotti alimentari hanno registrato una flessione. Maggio tutti i gruppi hanno evidenziato risultati negativi, con l’eccezione dei settori ‘supporti magnetici, strumenti musicali ed elettrodomestici, radio, tv e registratori (rispettivamente +3,6% e +1,6%). I gruppi calzature, articoli in cuoio e da viaggio e abbigliamento e pelliccerie hanno, invece, segnato le riduzioni più marcate (rispettivamente -5,2% e -4,5%).