In Calabria c’è una parte d’informazione libera, un avamposto nella rete, che non si piega al potere politico e a quello mafioso. Quella rappresentata da Strill.it una testata online che in poco tempo è diventatata il simbolo di un’informazione compartecipata in terra calabrese. Quattro anni fa due giornalisti locali, Raffaele Mortelliti e Giusva Branca, senza soldi e con pochissimi mezzi si sono dovuti inventare anche una sede per la loro redazione.
‘Nel 2006 non avevamo un euro ma abbiamo capito subito che dovevamo raccontare in tempo reale cosa avveniva in una città difficile come Reggio Calabria – racconta Mortelliti – e allora abbiamo fatto base e redazione nell’unico posto pubblico della città che avesse la linea wi fi h24. E l’unico era il bar della piazza centrale. Chi voleva collaborare con noi veniva lì, consumava un caffè e cominciava a scrivere col proprio portatile. C’era un tavolino sempre occupato dai ragazzi di Strill.it chi voleva dei cittadini entrava al bar e ci raccontava un fatto. Il sito si aggiornava fino a tarda notte. Davamo e diamo la possibilità ai reggini di mantenersi informati sempre. Ci vuole un po’ di fatica in questa terra, ma se uno vuole riesce comunque ad accedere alle notizie vere’.
Oggi Strill.it fa la media di 25mila utenti unici al giorno con picchi di 52mila e 12 milioni di pagine scaricate nell’ultimo semestre. ‘La prova che il giornale cominciava davvero a radicarsi sul territorio con contenuti e notizie spesso scomode – racconta Giusva Branca – è stata quando un nostro collaboratore, Antonino Monteleone, che si occupa di inchieste sull”Ndrangheta ha avuto incendiata l’automobile’. I ragazzi di Strill.it, una sigla che si rifà ai vecchi strilloni di piazza che vendevano i giornali, non si sono piegati. Anche a rischio della pelle. Hanno raccontato gli arresti dei latitanti calabresi e i loro traffici, i fatti e la rivolta di Rosarno minuto per minuto in tempo reale collegati con una postazione mobile del 118; hanno raccontato le elezioni amministrative attraverso i lettori dai vari seggi. ‘Per primi abbiamo raccontato il sequestro di una maestra e di alcuni bambini in un asilo ad opera di uno squilibrato – continua Mortelliti – anche lì ci chiamò un lettore e lanciammo la notizia prima di tutti’. Sono proprio i lettori una delle fonti principali di questo giornale: ‘Ricordate il caso di Antonello Venditti – spiega ancora Mortelliti – e il video del concerto di Marsala dove insultava i calabresi? Fu un nostro abbonato che ci segnalò il video e fummo noi a ripescarlo da Youtube. Ne è nato un dibattitto fortissimo a livello nazionale’.
Oggi Strill.it produce utili, ha una fila di sponsor con i quali riesce a pagare i suoi collaboratori e a promuovere dibattiti e incontri di piazza seguitissimi, come l’ultimo: ‘Tabularasa’, che si è concluso il 22 luglio. Il primo contest di editoria di inchiesta e di denuncia che si è sviluppato a Reggio dove sul palco, di fronte a una platea di oltre mille persone a serata, si sono alternati: Gherardo Colombo, Massimo Ciancimino, Lorenzo Fazio, Attilio Bolzoni, Marco Lillo, Umberto Ambrosoli, Marcelle Padovani e Sergio Zavoli.