“Non mi dimetto. Ieri è stata scritta una brutta pagina per il centrodestra e più in generale per la politica italiana”. Gianfranco Fini risponde a Berlusconi e, in una conferenza stampa convocata all’hotel Minerva di Roma contrattacca. Una rottura che avrà seri contraccolpi sulla maggioranza, con la creazione di nuovi gruppi dei fedelissimi dell’ex leader di An in Parlamento. Durissime le parole riservate al premier, che ieri ha chiesto le dimissioni del presidente della Camera: “La concezione non propriamente liberale della democrazia – spiega Fini – che l’onorevole Berlusconi dimostra di avere, emerge anche dall’invito a dimettermi”. Secondo Fini, il ragionamento di Berlusconi, secondo il quale le dimissioni dovrebbero essere motivate dalla mancanza di fiducia del Pdl nei suoi confronti,  “dimostra una logica aziendale, modello amministratore delegato-consiglio di amministrazione che di certo non ha nulla a che vedere con le nostre istituzioni”.

“Ieri sera in due ore e senza poter esprimere le mie ragioni – ha aggiunto Fini – sono stato di fatto espulso dal partito che ho contribuito a fondare”. E proprio dall’epurazione emerge il dato politico più rilevante. La nascita del nuovo gruppo parlamentare “Futuro e libertà”. Quanto accaduto ieri, ha spiegato “non ci impedirà di preservare i valori autenticamente liberali e riformisti del Pdl e di continuare a costruire un futuro di libertà per l’Italia”. Fini ha chiarito quale sarà la linea dei parlamentari che confuiranno nel nuovo gruppo. “Ringrazio i parlamentari del Popolo della libertà che nelle prossime ore daranno vita a iniziative per esprimere la loro protesta per quanto deciso ieri dal vertice del partito. Sono uomini e donne che sosterranno lealmente il governo ogni qual volta agirà davvero nel solco del programma elettorale. E che non esiteranno a contrastare scelte dell’esecutivo ritenute ingiuste o lesive dell’interesse generale”.

Presenti alla conferenza stampa molti deputati e senatori del nuovo gruppo politico. Tra loro Fabio Granata: “Saremo leali al programma di governo, mentre sul resto avremo le mani libere”. Oltre a Granata, erano presenti gli altri due deputati deferiti ieri dall’ufficio di presidenza del Pdl: Carmelo Briguglio e Italo Bocchino. Accanto a loro Benedetto della Vedova, Adolfo Urso, Roberto Menia, Ida Germontani, Maria Grazia Siliquini, Flavia Perina, Silvano Moffa. Non si sono visti alcuni parlamentari considerati in dubbio come Mario Baldassarre, Andrea Augello e Pasquale Viespoli.


Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

B.COME BASTA!

di Marco Travaglio 14€ Acquista
Articolo Precedente

Il principe è rauco, il Pd inserisca la marcia

next
Articolo Successivo

B. come Prodi, vittime della crisi

next