L’American Third Position (A3P) è un partito politico di Westminster, California. Nato lo scorso 5 gennaio è cresciuto così tanto da potersi permettere il lusso di concorrere alle prossime elezioni nello stato del New Hampshire. L’A3P difende a spada tratta le prerogative sociali ed economiche dei bianchi, solo dei bianchi, che vivono negli Stati Uniti ignorando, di fatto, che proprio gli Stati Uniti sono la coniugazione massima della convivenza di razze differenti. Di questo dato a quelli dell’A3P sembra non importare un granché. Insomma un partito razzista anche se loro respingono tutte le accuse e continuano la loro crociata. Il loro programma però è chiaro: “nelle città dove si incontrano molte culture c’è un’atmosfera di ostilità” quindi appaoggiano in modo incondizionato la contestatissima legge anti-immigrazione in Arizona e invocanola chiusura delle frontiere federali.
“Non siamo razzisti”. Al netto di ogni presunzione d’innocenza riguardo le presunte ideologie razziste che inficiano il programma politico del partito ci sono diverse questioni piuttosto controverse all’interno dell’A3P. A partire dalla scelta del nome, Terza Posizione, che se da un lato avanza la pretesa di voler offrire un’alternativa nuova nel sistema bipartitico statunitense, dall’altro tradisce un legame profondo con quella dottrina politica di stampo nazionalista basata sulla divisione razziale. E il nome non è casuale. Dietro il partito ci sarebbero, infatti, figure affiliate al neo-nazismo “made in Usa”. Come la Freedom 14 organizzazione cofondatrice di A3P ispirata al gruppo terrorista The Order famoso negli anni ’80. Freedom 14 tentò per la prima volta di entrare in politica nel maggio del 2009 quando annunciò dalle pagine di Stormfront.org – sito web di estrema destra – la nascita del Golden State Party (Gsp) che rappresentò uno sforzo indipendente di costituire negli Stati Uniti un partito politico neo-nazista. L’esperimento ebbe vita breve e fu sciolto nel settembre dello stesso anno in seguito a una serie di condanne penali comminate contro il suo presidente Tyler Cole. Dopo lo scandalo, Freedom 14 ripartì da un piano nuovo che in sostanza fu una versione riveduta e corretta del Gsp: l’American Third Position, appunto. Come suo presidente fu eletto Willam D. Johnson, avvocato di Los Angeles noto per le sue posizioni estreme in difesa della razza bianca, mentre la direzione fu affidata a Kevin MacDonald professore di psicologia dell’Università di Long Beach. A loro spetta la missione di gestire un partito in forte e continua ascesa, più moderato rispetto al Gsp ma con le medesime infiltrazioni criminali. A partire dal tesoriere Sean Vaxmonsky latitante dallo scorso dicembre, dopo essere stato condannato a 3 anni di prigione per guida senza patente, furto e vendita d’alcool a minore.
Corsa al New Hampshire. La prima operazione politica ufficiale nell’agenda di A3P è quella di ottenere, alle elezioni di novembre, il suo primo scranno in un parlamento statale: quello del New Hampshire. L’uomo prescelto per il compito è Ryan J. Murdough, presidente del partito nel piccolo stato del New England. Rappresentante dell’ottavo distretto di Grafton County Murdough non è proprio quel che suol definirsi un politico lungimirante. Per il lancio della sua campagna elettorale ha pubblicato una lettera dai toni accesi in cui, tra l’altro, sostiene: “Per troppo tempo è stato detto agli americani bianchi che la diversità è qualcosa di vantaggioso per la loro esistenza. Le statistiche dimostrano che è vero il contrario. Noi residenti del New Hampshire dobbiamo cercare di preservare la nostra identità razziale se vogliamo che le generazioni future abbiano la possibilità di viver in questo grande Stato”. Dopo la pubblicazione della missiva, e le relative accuse di “razzismo”, lo stato maggiore repubblicano in New Hampshire, col simbolo del quale Murdough correrà alle elezioni, ha vietato al candidato di Ashland di accedere ai finanziamenti del partito per la sua campagna elettorale.
Alla “scomunica” dei repubblicani ha fatto seguito il soccorso della A3P che ha prontamente lanciato una raccolta fondi a favore del suo tesserato. Ma Murdough sembrerebbe aver perso un’altra occasione per non svelare la sua vera indole politica dichiarando: “In occasione del mese della Storia nera – ha detto – riconosco che la cosa migliore che loro [i neri]hanno fatto è stata quella di commettere crimini, portare l’Aids, incolpare i bianchi e piangersi addosso come vittime del razzismo”.
di Antonio Marafioti