Da Internet, alle piazze, alla res publica. Dal blog di Beppe Grillo arriva una notizia che è destinata a sparigliare i giochi di palazzo. Il Movimento 5 stelle ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni politiche, “che siano ora o nel 2013”, e alle comunali del 2011.
Il comunicato politico n°34 parla chiaro: “La scelta dei candidati sarà fatta online attraverso il portale dagli iscritti, che sta arrivando”. A tale riguardo Beppe Grillo, al fattoquotidiano.it dice che la piattaforma telematica “sarà un social network nazionale dove chiunque potrà loggarsi inserendo i propri dati e partecipare alla creazione del programma”. Il fondatore del Movimento 5 stelle assicura: “Non ci sarà niente di fisso e si discuterà su tutto, compresa la lista di nomi da candidare al Parlamento e ai consigli comunali.”
Un click un voto. Secondo Grillo è la Rete la vera forza del loro movimento, grazie a Internet i cittadini saranno finalmente leader di loro stessi. Con una regola, però: “Uno conta uno”. Nelle discussioni che andranno a formare il programma e l’elenco dei candidati vige infatti la regola della pari dignità fra tutti: “Da Jeremy Rifkin all’elettricista di Poggibonsi che, nel caso non fosse d’accordo con quello che scrive, potrà tranquillamente scrivere ‘Rifkin. Che cazzo stai dicendo?’. Una testa un voto.” Poi, una volta fatte le elezioni, il compito dei grillini eletti sarà quello di fare entrare la Rete nelle stanze dei bottoni, “aprendo il Parlamento a milioni di persone” e facendo sì che il popolo di Internet controlli sia il Palazzo, sia gli stessi rappresentanti che ha contribuito a fare eleggere. “La rete ti tiene d’occhio – continua Grillo – Se non pubblichi niente per tre giorni e non rendi conto al movimento del lavoro che stai facendo, la gente potrà chiederti ‘che cazzo stai facendo?’”.
Nell’attesa di vedere il peso elettorale del Movimento 5 stelle, il comunicato postato sul blog di Grillo interviene anche sulla situazione politica attuale. A partire dall’apertura verso un possibile governo di transizione. Il comunicato recita: “Andare ora alle elezioni e’ pura follia, chi le vuole non ha chiaro tre cose: la prima è che il Paese è in pre-default e non può permettersi un periodo di stallo elettorale di sei mesi senza saltare per aria, la seconda è che l’attuale legge elettorale è una presa per il culo del cittadino (…). La terza è che Berlusconi vincerebbe di nuovo grazie al controllo totale delle televisioni e all’evanescenza dell’opposizione del Pd meno elle”. Semaforo verde al governo tecnico, ma a tre condizioni: che l’esecutivo faccia una norma sul conflitto d’interessi “per eliminare alla radice il problema Berlusconi”; che intraprenda una seria azione di ridimensionamento del debito pubblico “che sta esplodendo nel silenzio generale”; e infine che riscriva daccapo la legge elettorale “per ridare la scelta del candidato agli elettori”.
Comunque vada a finire, secondo i militanti a Cinque stelle, i partiti attuali appartengono all’album dei ricordi e gli unici che ancora non lo sanno sono loro stessi e chi gli dà voce. I giornalisti che si ostinano a fare “interviste a degli ectoplasmi e a cadaveri estratti dai sarcofaghi come Rutelli. Il Movimento 5 stelle – continua il comunicato – non compare in quella che questi sorci dell’informazione chiamano ‘agenda politica’. Ma esiste, ha raccolto mezzo milione di voti in cinque regioni, autofinanziandosi”.
Politica, soldi, Internet e partecipazione dal basso. Impossibile non pensare a MoveOn, il movimento simbolo della vittoria di Barack Obama alle elezioni presidenziali americane del 4 novembre 2008. Durante la campagna elettorale l’organizzazione era riuscita a mettere in campo una forza di quasi un milione di volontari raccogliendo 88 milioni di dollari. La chiave del successo di MoveOn è il territorio e il rapporto diretto con le persone mediato solo da Internet. Grillo lo sa bene ed è per questo che, primo in Italia, ha creato i meetup, un altro strumento di lotta politica che viene dall’America e che ha molto a che fare con la rete. I meetup sono dei siti Internet che permettono la discussione e la condivisione di temi di interessi comuni, con un forte legame col territorio e con l’azione politica.
“Quando è venuto a trovarci Howard Dean, il politico americano che durante le primarie democratiche del 2003-2004 ha usato con maggior successo questo strumento – continua Grillo – ci ha fatto i complimenti perché i nostri meetup erano migliori di quelli degli Stati Uniti, perché noi abbiamo sviluppato dibattito e realizzato azione politica. E noi siamo solo in centomila”.
Peccato che, come ilfattoquotidiano.it ha scritto, l’Italia non sia un “paese per Internet”. Grillo ne è cosciente, ma nonostante la maggioranza di governo cerchi di contrastare la libera circolazione delle idee nel web con una serie di leggi, “bloccare la rete non è più possibile”.
“Il mondo va avanti a una velocità pazzesca – conclude il comico genovese – e questi camminano ancora con la diligenza. Sono morti”.
In attesa di vedere come andranno a finire le “primarie telematiche” del Movimento 5 stelle e aspettando di capire se e come Internet riuscirà a contaminare la politica con i suoi ideali di libertà e condivisione, il motto dei grillini rimane sempre lo stesso. “Loro non si arrenderanno mai, ma gli conviene? Noi neppure”.