“Sono decorsi trenta anni da quel terribile 2 agosto 1980, quando il devastante attentato alla stazione centrale di Bologna provoco’ ottantacinque morti e oltre duecento feriti. A essi e ai loro famigliari va il mio pensiero commosso e partecipe. La vita di inermi cittadini fu quel giorno spezzata dalla violenza di ciechi disegni terroristici ed eversivi. La definizione delle loro matrici cosi’ come la individuazione dei loro ispiratori hanno dato luogo a una tormentata vicenda di investigazioni e processi non ancora esaurita”. Così scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi,
Napolitano aggiunge: “La trasmissione della memoria di quel tragico fatto e di tutti quelli che in quegli anni hanno insanguinato l’Italia non costituisce solo un doveroso omaggio alle vittime di allora, ma impegna anche i magistrati e tutte le istituzioni a contribuire con ogni ulteriore possibile sforzo a colmare persistenti lacune e ambiguita’ sulle trame e le complicita’ sottese a quel terribile episodio”. E’ un tale sforzo il modo migliore di corrispondere alle attese di tutta la nazione e all’ansia di giustizia di chi e’ sopravvissuto tra penose sofferenze e dei famigliari delle vittime. Altrettanto essenziale – sottolinea il Capo dello Stato – e’ adoperarsi per diffondere sempre di piu’ nel Paese una cultura del confronto democratico e della tolleranza tale da prevenire il ripetersi di analoghi rigurgiti di violenza. Con questi sentimenti, esprimo a lei, signor presidente, e a tutti i famigliari di chi ha perso la vita in quella orribile strage – conclude Napolitano – la mia affettuosa vicinanza, interpretando i sentimenti di solidarieta’ dell’intero Paese”.