“Finito il tempo dei clown”: lo scriveva, a proposito della Grecia, il 16 giugno scorso, Alexis Papahelas, direttore del quotidiano di Atene “Kathimerini”.
E’ una sensazione curiosa, ma, leggendo, ci si sente profondamemte partecipi di quanto Papahelas racconta, quasi ci toccasse personalmente. Provare per credere:
“L’altro giorno assistevo a un dibattito televisivo, uno di quelli che, in Grecia, hanno dominato il piccolo schermo negli ultimi vent’anni.
Le dimensioni della crisi economica e i problemi che il paese ha di fronte hanno reso spettacoli come questi semplicemente intollerabili.
Fino a poco tempo fa i cosiddetti panels di esperti suscitavano la nostra ilarità e si discuteva per decidere chi, tra gli ospiti, fosse il più ridicolo, il più arrogante o il più sciocco. Questo decadimento, però, si è spinto troppo in là. Sappiamo tutti che cosa dirà l’ospite dotato solo di una bella faccia, sappiamo persino chi dirà cosa al momento del litigio tra le due fazioni. Sono spettacoli che raramente vanno al punto della questione, mentre il concetto stesso di dialogo va a farsi friggere in mezzo a ospiti e invitati che parlano gli uni sugli altri. Questi blateratori, tutti insieme riuniti, creano un disgustosa intimità.
Come che sia, questi spettacoli hanno tuttavia lanciato futuri membri del Parlamento, hanno procurato clienti ad avvocati di terz’ordine, hanno salvato carriere politiche e trasformato in grandi star dei semplici balordi.
Le persone ragionevoli, che avevano qualcosa da dire, sono state buttate fuori dall’arena del dibattito perché incapaci di resistere anche un solo minuto in un simile scenario. I pochi che, in un primo momento, erano riusciti a dire la loro, alla fine se ne sono scappati quando hanno capito dove si andava a parare.
La televisione privata greca, o almeno la maggior parte dei suoi programmi, ha contribuito largamente all’attuale condizione del paese. Nei rari casi in cui si e’ soffermata su dei problemi reali, l’ha fatto con un tono così populista da riuscire a soffocare qualsiasi tentativo di discorso razionale.
Il pubblico, oggi, comincia a rendersi conto che non sono solo i nostri politici a dimostrarsi incapaci di affrontare una crisi di questa portata. Il pubblico comincia ad accorgersi che la vergogna che in televisione faceva ridere non e’ che la ripetizione di un varietà da due soldi.
E’ sempre più chiaro che esiste una classe politica fatta apposta per questi dibattiti televisivi, mentre ciò che il pubblico sta cercando è una nuova classe politica capace di governare il paese.
Ma perché questi politici riescano ad emergere abbiamo anche bisogno di una nuova classe di giornalisti, che innalzino gli standard televisivi e mettano la parola fine alla sagra della volgarità degli ultimi vent’anni”.
vedi:
www.ekathimerini.com
English edition
16/06/2010
Clown time is over
(Η κρίση της τηλεόρασης/ La crisi della televisione)
http://news.kathimerini.gr/4dcgi/_w_articles_columns_1_16/06/2010_404696 )
By Alexis Papachelas
http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_columns_2_16/06/2010_117715
Ines Tabusso
Blogger
Mondo - 6 Agosto 2010
E’ finito il tempo dei clown
“Finito il tempo dei clown”: lo scriveva, a proposito della Grecia, il 16 giugno scorso, Alexis Papahelas, direttore del quotidiano di Atene “Kathimerini”.
E’ una sensazione curiosa, ma, leggendo, ci si sente profondamemte partecipi di quanto Papahelas racconta, quasi ci toccasse personalmente. Provare per credere:
“L’altro giorno assistevo a un dibattito televisivo, uno di quelli che, in Grecia, hanno dominato il piccolo schermo negli ultimi vent’anni.
Le dimensioni della crisi economica e i problemi che il paese ha di fronte hanno reso spettacoli come questi semplicemente intollerabili.
Fino a poco tempo fa i cosiddetti panels di esperti suscitavano la nostra ilarità e si discuteva per decidere chi, tra gli ospiti, fosse il più ridicolo, il più arrogante o il più sciocco. Questo decadimento, però, si è spinto troppo in là. Sappiamo tutti che cosa dirà l’ospite dotato solo di una bella faccia, sappiamo persino chi dirà cosa al momento del litigio tra le due fazioni. Sono spettacoli che raramente vanno al punto della questione, mentre il concetto stesso di dialogo va a farsi friggere in mezzo a ospiti e invitati che parlano gli uni sugli altri. Questi blateratori, tutti insieme riuniti, creano un disgustosa intimità.
Come che sia, questi spettacoli hanno tuttavia lanciato futuri membri del Parlamento, hanno procurato clienti ad avvocati di terz’ordine, hanno salvato carriere politiche e trasformato in grandi star dei semplici balordi.
Le persone ragionevoli, che avevano qualcosa da dire, sono state buttate fuori dall’arena del dibattito perché incapaci di resistere anche un solo minuto in un simile scenario. I pochi che, in un primo momento, erano riusciti a dire la loro, alla fine se ne sono scappati quando hanno capito dove si andava a parare.
La televisione privata greca, o almeno la maggior parte dei suoi programmi, ha contribuito largamente all’attuale condizione del paese. Nei rari casi in cui si e’ soffermata su dei problemi reali, l’ha fatto con un tono così populista da riuscire a soffocare qualsiasi tentativo di discorso razionale.
Il pubblico, oggi, comincia a rendersi conto che non sono solo i nostri politici a dimostrarsi incapaci di affrontare una crisi di questa portata. Il pubblico comincia ad accorgersi che la vergogna che in televisione faceva ridere non e’ che la ripetizione di un varietà da due soldi.
E’ sempre più chiaro che esiste una classe politica fatta apposta per questi dibattiti televisivi, mentre ciò che il pubblico sta cercando è una nuova classe politica capace di governare il paese.
Ma perché questi politici riescano ad emergere abbiamo anche bisogno di una nuova classe di giornalisti, che innalzino gli standard televisivi e mettano la parola fine alla sagra della volgarità degli ultimi vent’anni”.
vedi:
www.ekathimerini.com
English edition
16/06/2010
Clown time is over
(Η κρίση της τηλεόρασης/ La crisi della televisione)
http://news.kathimerini.gr/4dcgi/_w_articles_columns_1_16/06/2010_404696 )
By Alexis Papachelas
http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_columns_2_16/06/2010_117715
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
Zonaeuro
Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
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Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein