Società

L’Italia merita ben altro

La rassegnazione di milioni di italiani ad uno stato di cose assurdo – che a molti osservatori internazionali appare assolutamente incomprensibile – è in larga parte il frutto dell’immagine distorta che il nostro paese ha di sé.

Un’immagine che i mass media asserviti al potere hanno prodotto e alimentato in questi ultimi decenni per legittimare la cosiddetta “Casta” facendoci credere che l’intero paese sia malato, corrotto, viziato, in cerca di facili privilegi, raccomandazioni, scorciatoie. In questo modo i nostri rappresentanti sono apparsi come “rappresentativi” del popolo, fedele espressione dei suoi valori, dei suoi sentimenti, della sua morale.

E così milioni di italiani onesti si sono sentiti un poco per volta sempre più soli, come gli ultimi esemplari di una specie in via di estinzione e, guarda caso, i panda non hanno mai fatto alcuna rivoluzione.

Ma la realtà corrisponde davvero all’immagine diffusa a reti unificate?

A me, in tutta sincerità, non pare proprio.

Basti pensare ai 4 milioni e 400 mila volontari (600 mila in più rispetto al 1996) che ogni giorno si impegnano silenziosamente per il bene comune senza chiedere nulla in cambio.

(Altro che quei miserabili della “cricca” che ridevano la mattina del terremoto all’Aquila…)

O al fatto che gli italiani, nonostante la grave crisi economica, si riconfermano un popolo straordinariamente solidale, capace addirittura di aumentare le donazioni alle associazioni, prevalentemente per la ricerca scientifica (49%, +10) e per l’aiuto ai Paesi poveri (41%, +14).

Entrambi settori in cui il nostro amato Governo ha invece tagliato pesantemente.

In particolare per quanto riguarda gli aiuti ai Paesi poveri, che sono stati dimezzati, e per il fondo per lo sminamento delle mine anti-uomo addirittura cancellato.

Tutto questo vi sembra rappresentativo del sentire e dell’agire popolare?

Oppure pensiamo al recente sondaggio che mostra una larghissima maggioranza (80%) favorevole alle cure sanitarie anche per gli immigrati irregolari.

Vi sembra che la Lega e le sue politiche rappresentino degnamente questo sentire comune?

Del resto, come rilevava già qualche anno fa un’indagine del Censis promossa dalla Fondazione Ozanam-De Paoli: “quasi il 70% degli italiani aiuta persone in difficoltà, dai vicini di casa agli anziani, ai bambini; circa il 60% ha versato denaro ad associazioni di volontariato; oltre il 50% ha acquistato prodotti dopo aver verificato che non inquinino e che per la loro produzione non siano stati impiegati minori né siano stati violati i diritti dei lavoratori; il 26% svolge o ha svolto attività di volontariato; pressoché il 21% partecipa a progetti di adozione a distanza.”

Come ha ricordato Marco Livia (direttore dell’IREF) al Seminario INEA sul “Consumo socialmente responsabile” che si è tenuto a Roma il 22 Aprile 2010: “al momento dell’acquisto il 54% degli italiani reputa “molto importante” l’impatto ambientale di un prodotto (contro il 34% della media UE)”.

Anche il commercio equo e solidale, nonostante la crisi, continua a crescere (superati gli 86 milioni di euro di ricavi totali, con un aumento di quasi 6 milioni di euro) e questo non solo a vantaggio dei produttori del Sud del mondo ma anche creando occupazione in Italia. Oltre ai benefici per 262 differenti organizzazioni di produttori nel mondo vi sono più di 1000 lavoratori retribuiti in tutta Italia (con un aumento di 130 unità impiegate rispetto al 2007).

Contemporaneamente anche i Gruppi di Acquisto Solidale continuano a diffondersi, raddoppiando di numero ogni 2 anni. Quelli registrati sul sito www.retegas.org sono oltre 700; ma si stima che il numero effettivo sia all’incirca il doppio.

Il numero di persone che utilizzano i prodotti dei GAS in Italia è intorno alle 140 mila, ovvero 35 mila famiglie.

Siamo il primo paese europeo (e il sesto a livello mondiale) per la produzione di biologico, con circa 1 milione di ettari coltivati, e il primo esportatore mondiale di prodotti biologici (verso Europa, Usa, Giappone) per un valore di circa 900 milioni di euro.

Secondo un’indagine Ac Nielsen rielaborata dall’Eurispes siamo anche i più vegetariani d’Europa, con sei milioni di persone nel 2009 che in questo 2010 dovrebbero salire a sette milioni.

Una scelta spesso compiuta anche per ragioni etiche -legate alla fame nel mondo e all’eccessivo utilizzo delle terre per produrre carne- oltre che animaliste.

Grazie soprattutto all’impegno decennale delle associazioni ambientaliste siamo secondi in Europa per quanto riguarda la superficie protetta da parchi nazionali e quarti per quella tutelata da parchi regionali.

Anche per quanto riguarda l’attenzione all’energia pulita, la scelta del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili si vanno diffondendo sempre più.

Nel fotovoltaico, che è quasi quadruplicato nell’ultimo anno, abbiamo superato i 1000 Megawatt installati e siamo secondi in Europa (dopo la Germania) con 70 mila impianti certificati che forniscono elettricità a quasi 500 mila famiglie.

Nell’eolico, siamo terzi in Europa (con 4.845 Mw di energia prodotta), dopo Germania e Spagna. E secondo i dati APER l’80% degli italiani è favorevole all’eolico e per il 69% le pale non rovinano affatto il paesaggio.

Anche la raccolta differenziata dei rifiuti si diffonde sempre più e coinvolge ormai più di 12 milioni di italiani, con straordinari risultati sul piano ecologico, economico e occupazionale.

Tutto questo mentre il Governo ripropone il nucleare e incentiva gli inceneritori, contro tutte le direttive europee.

Alla faccia del movimento pacifista capace di coinvolgere milioni di persone e della gran maggioranza degli italiani, fermamente contraria alla guerra, il governo spende miliardi di euro per le armi. E’ vergognoso al proposito l’acquisto dei 135 cacciabombardieri F35, che ci costeranno oltre 14 miliardi di euro!

Altri 200 euro a testa, oltre ai quasi 700 che già spendiamo ogni anno. Sarà d’accordo D’Alema che ha dichiarato: “l’Italia spende poco per le armi.”

Ed è ben difficile immaginare questi “caccia bombardieri” (capaci anche di portare armi atomiche) come strumenti di pace, coerentemente all’Art.11 della Costituzione.

Alla faccia dei 150 mila volontari della Croce Rossa che ogni giorno lottano contro il tempo per salvare le nostre vite, il Governo taglia la sanità senza ritegno.

In barba alle centinaia di migliaia di insegnanti che si impegnano ogni giorno con grande passione, ben oltre il proprio orario di lavoro (altro che fannulloni), si taglia l’istruzione.

Chissà come mai non è venuto in mente -dopo altisonanti proclami- di tagliare qualcuna delle 620 mila auto blu che circolano nel nostro paese (negli USA, con più di trecento milioni di abitanti, sono “appena” 75 mila) che considerando tutti i costi accesori ci costano una ventina di miliardi di euro, pari quasi all’importo della manovra economica di Tremonti (24 miliardi di euro).

In nulla, insomma, questo governo rappresenta il paese reale in cui viviamo.

Ecco perché ha bisogno di mostrarci ogni giorno in tv solo il peggio della nostra società (stupri, omicidi, rapine, piccole corruzioni…) per farci credere che tutto sia inevitabile, che siamo tutti uguali a loro, che “siamo tutti intercettati”, che in fin dei conti –per dirla con le parole del Premier- “nessuno è un santo”…

Se ci mostrassero il paese reale, il re apparirebbe subito nudo e con lui tutti i cortigiani.

E si vedrebbe nitidamente la loro infinita miseria umana e politica, che non è affatto rappresentativa del nostro paese.

L’Italia merita ben altro. E’ ora di prendercelo.

Il sito di Michele Dotti