La Research In Motion, società canadese che produce il Blackberry, alla fine ha ceduto. E’ di oggi, infatti, la notizia dell’accordo raggiunto tra la Rim e l’Arabia Saudita, che nei giorni scorsi aveva annunciato il blocco di alcuni servizi dello smartphone perché non conformi alle leggi del Paese arabo. Secondo la Commissione per le telecomunicazioni saudite, il Blackberry era a rischio terrorismo poiché i dati trasmessi dai suoi utenti tramite sms, mms e telefonia multimediale non potevano essere controllati dall’intellingence locale. Come dire: chiuso per motivi di sicurezza.

Da questo dato di fatto, la minaccia del blocco totale, che ieri, in realtà, si è tradotta in quattro ore di mancato funzionamento dei Blackberry. La prova generale di sospensione, però, probabilmente ha fatto cambiare idea alla Rim, in un primo momento contraria a qualsiasi modifica del sistema. Ora, invece, la compagnia canadese ha accettato di installare in Arabia Saudita un server accessibile alle autorita’ giudiziarie di Riad, che potranno monitorare, in caso di richiesta, la posta dei 750 mila utenti locali del celebre smartphone. La notizia dell’accordo è stata resa nota dal responsabile di una delle tre società di telecomunicazione operanti nel Paese.

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