“Pensiero meridiano è quel pensiero che si inizia a sentir dentro laddove inizia il mare, quando la riva interrompe gli integralismi della terra, quando si scopre che il confine non é un luogo dove il mondo finisce, ma quello dove i diversi si toccano e la partita del rapporto con l’altro diventa difficile e vera”.

Questa straordinaria metafora, tratta da Pensiero Meridiano di Franco Cassano, può rappresentare uno spunto di grande rilevanza nella costruzione di un nuovo profilo culturale e politico della Destra italiana. Quella Destra che, per dirla con Montanelli, c’era prima di Berlusconi e ci sarà dopo di lui.
“Parlare di Destra Politica è indispensabile anche per chi, come me, ritiene che le vecchie categorie del 900 abbiano perso senso e capacità di spiegare il mondo: indispensabile per evitare strumentalizzazioni da parte di chi ci dipinge come “di sinistra” o addirittura comunisti e soprattutto per sgombrare il campo dai ‘distinguo’ e dagli alibi di alcuni, forse spaventati dall’essersi allontanati dalla confortevole protezione di Silvio Berlusconi.

Noi dobbiamo costruire, con gli arnesi culturali dell’attualità, una politica che non sia condizionata dall’economia ma che ne guidi i processi, che non assecondi sempre e comunque gli istinti retrivi del popolo ma sappia indirizzarli al bene comune. Una politica attenta alla coesione sociale della Nazione e alla sostenibilità dello sviluppo. Alla tutela del patrimonio culturale e alla difesa del paesaggio e delle nostre belle Città.

Una politica che sappia fare un passo avanti nel contrasto a tutte le mafie e cricche, sostenendo le procure, i magistrati, le forze dell’ordine con parole adeguate, atti legislativi, strumenti e risorse e non si accontenti dell’autoreferenziale elencazione, dal forte sapore di propaganda, di arresti e confische poste in essere dalle stesse Procure continuamente oltraggiate, vilipese, guardate con sospetto e mai sostenute.
Una politica che sappia declinare una difesa dell’identità e dell’unità nazionale che sia anche ‘pensiero meridiano’, attenzione ai territori, esaltazione delle differenze e specificità del palinsesto complesso, variegato e bellissimo della nostra Italia.

Le categorie politiche del 900, basate sulla contrapposizione radicale di ‘destra e sinistra’ hanno esaurito la loro funzione. Siamo in una fase di trasformazioni e di passaggi.
Si tratta di porre le basi di un progetto ambizioso che sappia affrontare le sfide della modernità senza rifugiarsi nel passato delle radici, guardando al futuro che certo è vitale solo se è consapevole della sua storia e delle sue tradizioni,vitali solo perché continuamente rinnovate.

Al di là e oltre le imprese realizzate nei secoli passati, la consapevolezza dell’eccellenza italiana può essere strategicamente coltivata da una nuova forza politica per un grande disegno di Rinascita nazionale, oltre le angustie e le miserie del presente.

Ci sono esperienze che con l’aumento della velocità si deteriorano profondamente o addirittura scompaiono, dall’amore e la cura per l’altro alla riflessione, dall’educazione alla convivialità, a tutte quelle attività che, per esistere, hanno bisogno di respirare un tempo largo, di disporre dell’ossigeno della durata…

A Settembre, su queste coordinate, costruiremo, attorno a Gianfranco Fini, il profilo di una forza politica modernissima ma intrisa di Memoria Storica.

Culturalmente consapevole ma popolare.

Una forza in grado di progetti lungimiranti e all’altezza del Modello Italiano.

Un Modello,per nostra fortuna,ben distinto e distante dal berlusconismo privo di anima, dall’affarismo privo di progetto e dal rancoroso ‘tribalismo’ della Lega.

Un Modello per la nostra Italia

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